Rievocazione storica della II Guerra mondiale al Ternavasso

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Domenica 28 giugno si è conclusa la quinta edizione della rievocazione storica della Seconda Guerra mondiale nella tenuta di Ternavasso, nel Comune di Poirino, a metà strada tra Carmagnola e Pralormo.
La manifestazione, della durata di tre giorni, era iniziata venerdì con l’arrivo di mezzi e partecipanti: si tratta di un evento unico in Italia per complessità e coinvolgimento, dedicato solo a veicoli militari storici.
Significativi i numeri: circa 110 mezzi militari originali e funzionanti provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa; svariati collezionisti con materiale d’epoca da scambiare; più di 260 partecipanti appartenenti ad associazioni, gruppi storici, appassionati, studiosi di storia e studenti che hanno preso parte attivamente a questo grande e complesso carosello, rigorosamente in divisa delle varie nazioni partecipanti. Il tutto coordinato da un regista d’eccezione: Paolo Thaon di Revel Vandini che, con la moglie Erika alle pubbliche relazioni, ha messo a disposizione quest’isola incontaminata, tracimante di storia, e insieme a tutto lo staff organizzativo ha saputo creare una realtà che avvolge lo spettatore, che diventa attore partecipe, faccia a faccia con gli anni Quaranta, vissuti sino a questo momento solo in documentari d’epoca o ricostruzioni hollywoodiane. Ricchissimo il programma della kermesse: venerdì l’arrivo dei mezzi e l’allestimento dei campi tedeschi, americani e inglesi; sabato mattina è stata allestita l’autocolonna autorizzata che, con partenza da Ternavasso sotto scorta delle forze dell’ordine, ha percorso le strade bianche del Roero. Qui la popolazione plaudente attendeva di salutare la colonna storica, comprese tre simpatiche suore, in uscita dalla messa domenicale, che hanno posato per le foto su una jeep inglese imbracciando le armi per demonizzare la guerra. Da Montà a Ternavasso si è aggiunta anche la scorta aerea: un Piper L-14 Grassoper del 1944 con motore Continental -che fu assegnato alle U.S. Groud Forces in Italia col ruolo di osservatore- ha scortato la colonna volando in formazione, ai comandi il comandante Gustavo Cappabava. A Ternavasso quest’anno è stata stata allestita anche un’aviosuperficie di 550 metri, visto che qualcuno, nella scorsa edizione, si era “lamentato” dell’assenza dell’aviazione.
Carro ArmatoNel pomeriggio apertura al pubblico e avvio delle “grandi manovre” dai campi base: al lago i mezzi anfibi entravano e uscivano dal grande specchio d’acqua di fronte a un folto pubblico compiaciuto, libero di circolare in modo autonomo, trovandosi a tratti fermato da controlli di qualche pattuglia alleata, o in mezzo alle imboscate di una trincea tedesca, curata nei minimi particolari. Alla sera cena e gran galà in costume con 120 partecipanti, nella Locanda del Borgo sapientemente gestita da Domenico Gallizio, che ha saputo curare ogni particolare, sia in cucina che nell’ambientazione.
Il dopo cena ha visto tutti all’Hollywood Canteen, con musica e balli rigorosamente anni Quaranta, che in quegli anni erano solo per militari, gestiti dal personale appartenente all’industria cinematografica e dall’associazione statunitense United Service Organizations Show, organizzazione no profit che si occupava del morale dei militari in guerra, allestendo spettacoli e diversivi nei momenti di non combattimento. La domenica è proseguita con dimostrazioni di mezzi e uomini; a mezzogiorno in punto è scattato l’allarme antiaereo nel campo, con soldati dei vari reparti che correvano ai pezzi antiaerei e una registrazione diffusa da altoparlanti con i suoni dei bombardieri e le raffiche della contraerea. Il tutto reso più vero ed emozionante dal discreto passaggio di alcuni aerei molto simili ai caccia di quell’epoca che sono arrivati come per atterrare sull’avio superficie ed hanno riattaccato riportandosi in volo; l’emotività del momento ha fatto il resto, la performance è stata resa possibile per l’interessamento dell’ente A.R. Numeroso pubblico anche nel pomeriggio, sino alla chiusura della manifestazione.
Unica nota “dolente”, la durata: si auspica che la prossima edizione possa occupare ancora più tempo.

Riccardo Borelli