Nuove norme per i ricoveri nelle Rsa, continua la ricerca dei Covid-hotel

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Sono state aggiornate le disposizioni della Regione Piemonte per i ricoveri nelle Rsa, per garantire maggiore sicurezza agli ospiti e al personale. Intanto, continua la ricerca di Covid-hotel per i positivi asintomatici o con sintomi lievi.

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Nuove indicazioni per i ricoveri nelle RSA e ricerca continua di Covid-hotel

La Giunta regionale del Piemonte, su parere degli esperti del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, ha aggiornato le indicazioni per i ricoveri nelle Rsa: le misure sono divenute più severe in modo da assicurare una maggiore protezione agli ospiti e al personale delle residenze assistenziali piemontesi.

Secondo la normativa attuale, infatti, i pazienti dimessi dall’ospedale che devono entrare in una Rsa devono eseguire un tampone, il cui esito deve essere negativo, svolgere due settimane di isolamento ed effettuare un test rapido. Lo stesso iter deve essere seguito da chi entra per la prima volta nella struttura.

La sicurezza degli ospiti e dei dipendenti di tutte le nostre strutture è una assoluta priorità -dichiara il presidente Alberto Cirio-Questo lungo percorso di monitoraggio, svolto dalla Regione in collaborazione con l’Osservatorio permanente sulle RSA e le cabine di regia provinciali, ha consentito di osservare e controllare con grande attenzione la situazione, pur in un contesto oggettivamente complesso”.

Il monitoraggio è anche garantito da un piano di screening capillare per le RSA e per le residenze per anziani: sono 700 mila i tamponi destinati a queste strutture fino a marzo 2021, con un controllo ogni due settimane.

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Intanto, continua la ricerca di strutture alberghiere, extra-alberghiere e sociosanitarie che sono disposte ad accogliere pazienti asintomatici e con sintomi lievi (paucisintomatici). Si tratta di individui positivi che non possono trascorrere il periodo di isolamento nella propria abitazione per il rischio di contagiare gli altri conviventi e che in ospedale occupano dei posti letto che potrebbero essere destinati ai malati più gravi.

Questi edifici devono avere determinati requisiti strutturali, gestionali, assistenziali e sanitari, necessari per garantire un soggiorno di cura al massimo comfort al paziente: attualmente, le strutture che hanno manifestato il proprio interesse a prendere parte all’iniziativa sono più di 60, fornendo oltre 2.000 camere.

Si tratta di numeri che possono ancora aumentare e di cui si compiace l’assessore al turismo, Vittoria Poggio, la quale afferma: “Ancora una volta, la collaborazione tra pubblico e privato si rende proficua e indispensabile”.

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