Il Comune di Carmagnola aderisce al progetto Life WolfAlps contro gli avvelenamenti di animali: la Città metropolitana di Torino fa intervenire anche le Unità Cinofile Antiveleno.
Gli avvelenamenti di animali sono (purtroppo) una realtà anche a Carmagnola e nel territorio del Carmagnolese. Per questo, il Comune ha aderito alle iniziative sul tema promosse dalla Città metropolitana di Torino nell’ambito del progetto Life WolfAlps EU.
“Nel contrasto su questo subdolo fenomeno ricopre un ruolo fondamentale il lavoro svolto dalle Unità Cinofile Antiveleno -spiegano dal Comune- Ricordiamo che l’utilizzo del veleno all’interno degli ambienti naturali rappresenta una grave minaccia, con pericolose conseguenze sia sugli animali (selvatici e domestici) sia sull’uomo“.
L’avvelenamento di animali è anche un reato penale. “Nel caso in cui si trovino una carcassa o un boccone sospetto, non bisogna toccare nulla ma chiamare il 112, avvertire i Carabinieri Forestali, l’Asl o il sindaco“.
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Ogni Unità cinofila è composta da un cane addestrato e da un conduttore esperto, in genere personale di Enti Parco, ex Provincia, Carabinieri o di un Nucleo di Vigilanza Faunistica e Ambientale.
“Si tratta di nuclei specializzati nell’individuare quantità anche minime di sostanze tossiche sparse sul terreno, che intervengono sia su segnalazione di bocconi o carcasse sospetti, sia in via preventiva, per ispezioni su aree ritenute sensibili“, spiegano dalla Città metropolitana.
Quando in una zona vengono ritrovati bocconi avvelenati, le squadre cinofile procedono alla bonifica del sito, sia in ambiente naturale che, all’occorrenza, in città.
“Il cane antiveleno, una volta individuato un boccone o una carcassa avvelenati,
ne segnala la posizione al conduttore, sedendosi a una certa distanza dall’esca -dettagliano dal progetto WolfAlps– A questo punto si procede alla raccolta dei campioni, che vengono analizzati e costituiscono il punto di partenza delle indagini investigative, con il coinvolgimento delle autorità sanitarie e giudiziarie“.
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“L’avvelenamento è una pratica che provoca danni incalcolabili agli ecosistemi anche su periodi lunghi: la maggior parte dei veleni persiste infatti nell’ambiente ed esercita quindi la sua azione letale per molto tempo -concludono- Ancora, non dimentichiamoci che un’esca avvelenata riesce a contaminare anche una fonte d’acqua con effetti disastrosi per la salute di uomini e animali“.
Sul tema è stato anche realizzato un libretto informativo sulle pratiche da svolgere nel caso di ritrovamento di bocconi avvelenati o di un animale che sia stato avvelenato (inclusi cani e gatti domestici). È possibile consultarlo qui.
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