Arriva in Senato la petizione carmagnolese contro il deposito nucleare

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La petizione contro il deposito nucleare a Casanova, che ha raccolto oltre 13 mila firme tra Carmagnola e Comuni limitrofi, sarà discussa dalla Commissione Ambiente del Senato.

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La petizione contro il deposito nucleare sul territorio di Carmagnola, che ha raccolto oltre 13 mila firme, sarà discussa dalla Commissione Ambiente e Territorio del Senato della Repubblica (foto: Wikimedia Commons)

E’ arrivata fino al Senato della Repubblica -dove sarà discussa nella XIII Commissione Ambiente e Territorio, in data ancora da calendarizzare- la petizione carmagnolese contro l’ipotesi di realizzare il futuro deposito nazionale nucleare a nord di Casanova.

Sono state oltre 13 mila le firme raccolte dal Comitato, presieduto dal sindaco Ivana Gaveglio e composto da esponenti politici di ogni schieramento, grazie ai banchetti allestiti per settimane, in primavera, in piazza Martiri a Carmagnola e a quelli organizzati da gran parte delle Amministrazioni dei Comuni del territorio, fino a Chieri.

Firme contro il deposito di rifiuti radioattivi, lunghe code a Carmagnola

Sono stata informata che la Commissione Ambiente del Senato (presieduta dalla senatrice Vilma Moronese, ex M5S ora Gruppo Misto, ndr) discuterà nel merito i contenuti di quanto presentato -conferma il sindaco GaveglioSono contenta di poter aggiungere questo ulteriore tassello a supporto della nostra lotta contro l’ipotesi di questo deposito delle scorie radioattive sul territorio carmagnolese, a dimostrazione che tutte le iniziative intraprese nei mesi scorsi si stanno rivelando utili“.

Il Comune di Carmagnola, entro il termine del 5 luglio scorso stabilito dal Governo, aveva intanto presentato tutte le osservazioni tecniche al progetto, mettendo in luce diversi aspetti critici, a partire dalle falde acquifere e dalla vocazione agricola e naturalistica dell’area.

Deposito nucleare nazionale, Carmagnola ha presentato le osservazioni

Anche la Città metropolitana di Torino e la Regione Piemonte, per quanto di loro competenza, hanno presentato documenti e studi contro la localizzazione a Carmagnola del deposito; i parlamentari piemontesi di ogni schieramento garantiscono fin dall’inizio supporto istituzionale al fronte del “no”.

Ora tutta la documentazione è al vaglio di Sogin e degli esperti, che hanno sei mesi per valutare i nuovi elementi forniti dagli Enti locali per aggiornare la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) e definire, anche attraverso un seminario, quelle che resteranno in ballo per la scelta definitiva del sito in cui sarà realizzato il deposito delle scorie.

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