L’Europeo e l’Italia, una tradizione da migliorare
Per il momento i segnali sono confortanti, anche se il torneo è appena iniziato. Ma la partenza dell’Italia targata Roberto Mancini all’Euro 2020, che si sta disputando proprio in questi giorni, è di quelle che fanno ben sperare. La truppa azzurra si è infatti già qualificata agli ottavi di finale del torneo continentale dopo aver vinto le prime tre partite del girone A, tutte disputate allo stadio Olimpico di Roma. In questo momento, almeno per quanto dimostrato sul campo, la nazionale tricolore rappresenta la migliore combinazione di gioco e di risultati, il che ha aumentato le sue possibilità di successo nel lungo periodo.
Lo status di guastafeste ben attrezzata è stato confermato anche dalle quote del miglior sito scommesse d’Italia che riflettono chiaramente il ruolo di grande outsider della nazionale di Mancini. La convinzione degli azzurri nei propri mezzi e le prestazioni offerte recentemente fanno ben sperare anche per la fase a eliminazione diretta, nella quale non ci sarà più spazio per nessun tipo di errori. Adesso, dunque, la selezione guidata dal Mancio, imbattuta da trenta partite, punta non solo a dare una gioia ai propri tifosi sparsi per tutto lo Stivale ma anche a migliorare una tradizione continentale non proprio di prima fascia. Nonostante i quattro mondiali vinti, infatti, l’Italia vanta agli Europei una sola vittoria, ossia quella in casa nel 1968. Nelle successive edizioni sono state poche le spedizioni convincenti, e soltanto due le partecipazioni alle finali, ossia nel 2000 e nel 2012.
Negli ultimi decenni, complice anche un abbassamento del livello medio del calcio in Italia, la nazionale italiana ha collezionato figure poco decorose all’Europeo. Vanno ricordati infatti i tremendi flop del 1996 e del 2004, quando gli azzurri non riuscirono nemmeno a superare il girone nonostante avessero a disposizione una squadra di tutto rispetto. Nell’ultima edizione, quella disputata in Francia e che ha visto il Portogallo diventare campione per la prima volta, la gestione di Antonio Conte aveva quasi effettuato un miracolo, arrivando ai quarti di finale contro una solidissima Germania, allora campione del mondo in carica. Tuttavia in quell’occasione i calci di rigore furono fatali agli azzurri, interrompendo così un percorso importante nel quale gli uomini di Conte erano riusciti a eliminare la nazionale spagnola, una delle più forti in assoluto, dopo una grande partita finita 2-0 in quel di Parigi.
Nel 2008, invece, era stata proprio la Spagna a eliminare gli azzurri ai quarti, e sempre grazie ai calci di rigore, una sequenza che invece nel 2000 era stata favorevole in una storica semifinale contro l’Olanda alla nazionale allora allenata da Dino Zoff. In quell’occasione, però, la fortuna si ritorse contro l’Italia nella finale contro la Francia, quando i transalpini rimontarono negli ultimi minuti dando così vita a una delle più grandi tragedie del nostro calcio.
La finale del 2012, invece, vide la Spagna dominare nettamente gli azzurri, con un 4- 0 senza repliche. Ecco perché adesso alla squadra di Mancini tocca cambiare il vento e realizzare un exploit importante che permette all’Italia di riconciliarsi con l’Europeo.
[Immagine di copertina: Nazionale Calcio @ Flickr.com]