Piobesi, il canale scolmatore torna a far discutere

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La discussione sul canale scolmatore a Piobesi non si ferma: dopo la lettera del sindaco come risposta alle diverse osservazioni in merito presentate al Comune negli scorsi mesi, l’Opposizione e alcuni privati si affidano a un legale per comunicare con l’Amministrazione.

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Il torrente Chisola nel territorio piobesino, vicino al Comune di Candiolo

A Piobesi Torinese non si ferma il dibattito sul canale scolmatore, un’opera di difesa idraulica per il paese di cui è in corso la progettazione.

Dopo che a metà dicembre 2020 erano state presentate alcune osservazioni in merito al progetto -“Dieci ragioni per ripensare l’opera”, il cui primo firmatario era l’ex sindaco di Piobesi Fulvio Bussano- già durante l’ultimo Consiglio comunale piobesino i toni si erano fatti particolarmente scottanti, con un botta e risposta tra il consigliere di minoranza Sergio Gramaglia e il vicesindaco Antonio Ghione.

A febbraio il primo cittadino Fiorenzo Demichelis ha inviato una lettera a tutti coloro che avevano presentato al Comune le proprie opinioni sul canale scolmatore. Nel documento viene spiegato che “le linee progettuali da sviluppare nel Progetto di fattibilità tecnica ed Economica sono quelle già approvate negli atti emanati nel decennio 2009-2019: pulizia e riprofilatura del rio Essa e regolazione della portata transitabile; realizzazione del canale scolmatore in terra; realizzazione di casse di laminazione sequenziali”.

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Il progetto ha considerato diversi scenari per poter individuare la soluzione più efficace, cercando di occupare la minore superficie possibile per le casse di laminazione e realizzando opere di carattere naturalistico.

Il Progetto di fattibilità tecnica ed economica fornisce indicazioni di carattere preliminare, che dovranno essere approfondite e sviluppate nel successivo livello definitivo, il quale dovrà acquisire anche i pareri di enti sovracomunali per la sua approvazione e che potranno incidere in modo anche significativo sulle soluzioni proposte –continua la lettera– Si precisa che già a settembre 2020 l’Amministrazione si era dichiarata disponibile a riapprovare il presente progetto qualora fossero pervenute osservazioni meritevoli di accoglimento. Sarà pertanto cura dello scrivente informarvi sugli aggiornamenti in merito all’evoluzione della procedura in oggetto e sulle soluzioni progettuali individuate dai professionisti in base alle osservazioni pervenute e condivise con gli organi sovracomunali”.

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Pronta è stata però la reazione dell’Opposizione e di alcuni privati cittadini, fra cui Paolo Dominici, in qualità di presidente del Consorzio Irriguo Praterie Riunite, che si sono rivolti ad un legale per far recapitare una lettera all’amministrazione comunale piobesina.

Il documento è stato indirizzato anche ad alcuni Enti sovracomunali e ad altre Amministrazioni limitrofe a Piobesi, in particolare ai Comuni che fanno parte del “Contratto di Fiume del torrente Chisola e suoi affluenti”, un protocollo d’intesa volto a pianificare e perseguire le azioni dei diversi Comuni in merito alla tutela e alla gestione delle acque. L’accordo ha tra i suoi obiettivi la riqualificazione del territorio e del paesaggio, la riduzione del rischio idraulico, il coordinamento delle azioni da attuare in tema di Protezione Civile e un’integrazione territoriale tra enti confinanti.

La lettera dell’avvocato ricorda le diverse criticità presentate dai professionisti incaricati per le osservazioni sul canale: “Il progetto preliminare su cui si sta lavorando è uno studio incompleto che esamina solamente il tratto del corso d’acqua che interessa Piobesi, non valuta con attenzione il rischio di un rigurgito a ritroso delle acque e presenta costi del tutto sottostimati per la parte riguardante i vincoli di occupazione, esproprio e servitù sui terreni interessati dall’intervento”.

Il documento legale si conclude con una richiesta all’Amministrazione piobesina. “L’importanza e la fondatezza delle numerose critiche contenute nelle osservazioni richiedevano un puntuale riscontro. Purtroppo le risposte ricevute dal sindaco sono piuttosto evasive e dal loro tenore parrebbe che il Comune non sia intenzionato a prendere in considerazione le diverse soluzioni progettuali –spiega l’avvocato– Un intervento così importante per il paese e la sua cittadinanza deve esser condiviso con un sereno confronto con la partecipazione di tutte le parti interessate. I firmatari invitano il Comune ad esaminare in modo approfondito tutti i rilievi e sono disponibili ad effettuare qualsiasi incontro necessario”.

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Interpellato da “Il Carmagnolese”, il consigliere di minoranza Sergio Gramaglia sottolinea quanto il progetto presentato evidenzierebbe grandi criticità, non solo per l’importante impatto, a suo dire devastante per il territorio, ma potrebbe essere un rischio anche per il paese.

Si tratta di un tema estremamente rilevante, per questo ci siamo mossi tramite la lettera dell’avvocato –spiega– Per le nostre valutazioni ci siamo affidati a tecnici di prim’ordine, vogliamo che si mettano a confronto le loro valutazioni con chi preparerà il progetto definitivo, perché potrebbero essere utili per risolvere alcune questioni senza devastare il territorio”.

Il consigliere ricorda inoltre il Contratto di Fiume sottoscritto da diversi Comuni limitrofi a Piobesi: “L’acqua del rio Essa non nasce a Piobesi, per questo sarebbe importante coinvolgere anche le altre amministrazioni. Problemi simili legati alle alluvioni sono stati affrontati anche da Candiolo. A None è stata fatta la riprofilatura del rio Armanzone in cui affluiva l’acqua dell’Essa: ora è un corso asciutto, tutta l’acqua del nostro rio non si riversa più lì e quindi l’Essa si ritrova con una massa d’acqua più difficile da scaricare. Di questo non ne parla nessuno, ma sono problemi che andrebbero affrontati con tutti i paesi del Protocollo d’Intesa –dichiara– Auspichiamo che avvenga una concertazione tra i vari Comuni del Contratto, anche perché ogni paese potrebbe realizzare piccoli interventi, molto meno invasivi del previsto canale scolmatore, che andrebbero a vantaggio di tutti. Interagire è necessario per non dover modificare continuamente i progetti dell’opera e per non arrivare a costruire un canale che rovinerebbe il nostro territorio”.

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