“L’attuale potenzialità produttiva calcolata su tre turni di lavoro, considerando una resa macchine del 95%, è di circa 70 milioni di pezzi all’anno. Il nostro obiettivo è di arrivare a produrre circa 135 milioni di pezzi all’anno“: così dichiarano alla Cast di Casalgrasso, che punta quindi a raddoppiare la propria produzione, con le conseguenti ricadute a livello economico e occupazionale per il territorio.
“Per raggiungere questi risultati serve un potenziamento degli investimenti infrastrutturali, tecnologici e delle maestranze -spiegano- Per gli investimenti produttivi abbiamo sempre privilegiato il Piemonte, ma attualmente il nostro piano di sviluppo è bloccato da impedimenti tecnici legati al piano regolatore di Casalgrasso, conseguenti alla variante del 2012 oggi vigente“.
Per l’azienda, l’unica area su cui si potrebbe da subito aprire un cantiere è in AP1. “In questa area Cast ha una proprietà adatta, ma anche questa soluzione oggi ci è preclusa, perché detta area, pur non avendo nulla a che vedere con la vecchia cascina semidiroccata, disabitata da oltre quarant’anni, sequestrata il 12 agosto 2015 a seguito del nostro intervento di messa in sicurezza del sito, è stata anch’essa inspiegabilmente inclusa nell’ordinanza di sequestro emessa dal sindaco Vanzetti. Non commentiamo la decisione, in quanto la contestazione è ancora in corso. Attendiamo fiduciosi che le autorità rinuncino alla pratica del rinvio e che prendano le decisioni che competono a loro“.
