A partire da luglio trentotto persone –profughi rifugiati richiedenti asilo provenienti in gran parte da Afghanistan, Costa d’Avorio, Ghana, Mali e Nigeria– sono ospitate a Carmagnola, grazie a un intervento di accoglienza voluto dalla Prefettura di Torino e realizzato dall’Associazione Tra.Me di Carignano in collaborazione con Karmadonne.
Il progetto, della durata di almeno un anno, prevede che i migranti seguano corsi di lingua italiana e imparino un mestiere, in attesa del completamento delle pratiche per il riconoscimento dell’asilo. La loro permanenza in città è già stata organizzata presso strutture private, con appartamenti in cui vivono a gruppi di tre o quattro, coordinati da un referente, per sperimentare concretamente la vita all’interno della Comunità locale. Punto di riferimento per le loro attività è Casa Frisco, presso l’ex parrocchia di San Francesco, a Salsasio.
L’iniziativa è stata oggetto di una serata ufficiale di presentazione alla città, svoltasi agli Antichi Bastioni. «Di fronte all’arrivo di circa 1600 profughi in fuga da zone di guerra, abbiamo optato per una soluzione che prevedesse l’integrazione di piccoli gruppi nei vari tessuti sociali della Provincia», ha spiegato Donatella Giglio, della Prefettura. Odilia Negro, presidente di Tra.Me, ha quindi portato ad esempio quanto la sua Associazione da circa un anno sta già portando avanti, con successo, a Carignano, dove sono ospitate altre 65 persone.
Il sindaco Silvia Testa ha quindi parlato di “un’opportunità per la città”, anche dal punto di vista economico. Ogni giorno, infatti, la Prefettura prevede un budget di 32,50 euro per migrante (di cui solo 2,5 euro sono destinati direttamente alla persona, mentre gli altri 30 servono per coprire i costi di vitto e alloggio, per il personale e le altre spese organizzative): si tratta, quindi, di 30-40 mila euro al mese destinati al territorio, tra affitti, stipendi, buoni-spesa, ecc. «Vorrei anche mettere in chiaro che il Comune, come aveva già annunciato l’assessore Ferretto in Consiglio comunale, non è direttamente coinvolto nell’operazione, gestita in autonomia dalla Prefettura con le Associazioni, né sostiene alcuna spesa per tale progetto –ha sottolineato il primo cittadino- Non è neppure vero che saranno date case popolari ai migranti: si tratta di una bassa speculazione, forse già a fini elettorali».
Il riferimento, indiretto, è alla manifestazione che, la sera della presentazione, alcuni militanti di partiti di opposizione (in particolare Lega Nord e Fratelli d’Italia) hanno organizzato davanti agli Antichi Bastioni, chiedendo di dare priorità ai problemi di anziani e disoccupati carmagnolesi prima di occuparsi dei profughi.
Tra le preoccupazioni più “concrete”, invece, c’è anche quella dello scarso controllo in merito all’utilizzo dei fondi destinati ai profughi: «trattandosi di una gestione da parte di Associazioni private e non di Enti –è il ragionamento- chi può controllare i criteri con cui sono effettuate le assunzioni di personale o con cui vengono scelti i locali da affittare per l’ospitalità?».
Francesco Rasero