Una nuova esperienza per gli utenti autistici di “Angeli di Ninfa”: lo Yoga della Risata. Benefici emotivi e fisici.
Per gli utenti autistici di “Angeli di Ninfa” è iniziata una nuova avventura: lo yoga della risata.
«Si tratta di una pratica unica, che combina la risata abbinata alla respirazione yoga (Pranayana), senza che vi sia necessità di comicità, barzellette o commedie -spiega la presidente dell’Associazione Onlus, Antonella Cavallini– Inizialmente le risate sono simulate ma, presto, grazie al contatto visivo con gli altri nel gruppo e alla loro interazione, diviene incondizionata e contagiosa. Lo yoga ha la particolarità di ignorare letteralmente il sistema intellettuale e non vi è il bisogno di coinvolgere le abilità intellettive: tutti, quindi, possono ridere».
È uno strumento non difficile da apprendere: basta solo lasciarsi guidare e, di conseguenza, esprimendosi, ci si ritrova presto ad aiutare il gruppo. «È come lo sbadiglio, è contagiosa -prosegue Cavallini- E, come tutte le emozioni di cui possiamo essere forniti, basta sentirle …essendo in risonanza si risvegliano in noi. La gioia è uno stato dell’essere; la risata porta alla gioia ed essa in noi si risveglia. Èciò che ci permette di vivere e superare le vicende della nostra vita con uno spirito presente e quindi con più consapevolezza»..
Dallo yoga della risata arrivano benefici non sono solo emotivi ma anche fisici. Esercizi di respirazione e risate permettono il rilassamento; attraverso la stimolazione del diaframma e dei muscoli addominali, i polmoni possono liberarsi dall’aria residua stagnante, che viene sostituita da aria fresca; abbassando il livello di cortisolo e aumentando la serotonina si attiva una funzione anti-stress.
Questa disciplina, inoltre, permette alla persona di potersi esprimere liberamente senza giudizio, uscendo, per quello che è possibile, anche dalle routine quotidiane.
«Nella nostra esperienza finora possiamo dire che lo yoga della risata, per ora, si è trasformato nello yoga del sorriso, poiché l’autistico fa fatica a rispondere alla risata indotta, pur essendo stimolato, anche perché diversi ragazzi tollerano poco i volumi alti -conclude la presidente di Angeli di Ninfa– Quello che viene per ora svolto sono per lo più esercizi, giochi e canti che stimolano il sorriso. Stiamo lavorando usando i loro tempi sulla respirazione e abbiamo cominciato con piccoli esercizi d’introspezione».