Il sindaco di Virle, Mattia Robasto, ha indetto la prima conferenza di co-pianificazione per la terza variante al piano regolatore del Comune. Coinvolte la Regione, la Città metropolitana, il Ministero dei beni culturali e la Soprintendenza, oltre ad alcune associazioni locali.
A Virle Piemonte si è tenuta la prima conferenza di co-pianificazione, indetta dal sindaco Mattia Robasto, con lo scopo di discutere i contenuti della terza variante al Piano regolatore del Comune.
La riunione prevedeva la discussione della proposta tecnica del progetto preliminare alla variante con la Regione Piemonte, il Ministero dei beni e delle attività culturali, la Soprintendenza e la Città metropolitana di Torino, enti con diritto di parola e di voto.
Il primo cittadino ha anche convocato alcune associazioni del paese interessate dai nuovi provvedimenti: il Consorzio irriguo, i rappresentanti degli agricoltori e l’Istituto San Vicenzo de’ Paoli, che si occupa della residenza per anziani del paese.
I gruppi locali saranno invitati anche alle fasi successive di co-pianificazione: “Vogliamo che sia davvero un progetto comune, costruito dal basso, da chi vive e opera in Virle”, specifica il sindaco.
L’amministrazione Robasto ha tre obiettivi fondamentali alla base del progetto della variante.
Il primo riguarda l’adeguamento del piano regolatore del paese al Piano Paesaggistico Regionale: “Siamo uno dei pochi Comuni in Piemonte che sostiene questo aggiornamento -spiega il primo cittadino– Vogliamo che ci sia piena sintonia tra gli strumenti di programmazione a livello locale e a un livello più ampio, per tutelare il territorio e il patrimonio”.
Le modifiche proposte per il piano regolatore permetteranno inoltre di consentire un ampio recupero del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente: “Anziché costruire nuovi edifici, che occuperebbero suolo agricolo di pregio, con questa variante si recupererà ciò che già è esistente”, sottolinea il sindaco.
Anche la casa di riposo, l’Istituto San Vincenzo de’ Paoli, è interessata dalla variante: per continuare a operare ed essere integrata nel sistema sanitario nazionale, deve infatti provvedere a un ampliamento in termini di posti. “L’istituto non può costruire una sede distaccata: per loro che svolgono un servizio sanitario e assistenziale, è opportuno modificare il piano regolatore perché possano ampliarsi in prossimità del luogo dove già operano”, conclude Robasto.
Dopo questo primo incontro, gli enti sovra-comunali dovranno comunicare all’Amministrazione virlese i propri suggerimenti in merito alla variante del piano regolatore; si terranno nuove conferenze fino all’adozione del progetto vero e proprio.