A Villastellone è attiva la Squadra Emergenza Nubifragi per segnalare le criticità e intervenire tempestivamente.
La crisi climatica globale dà origine a sempre più frequenti e distruttivi eventi atmosferici e costringe l’Uomo a essere sempre più attento sul territorio: è quello che alcuni cittadini villastellonesi hanno pensato di fare, creando un gruppo con varie competenze, in contatto tramite la piattaforma WhatsApp attraverso i telefoni cellulari, denominato “Emergenza Nubifragi”.
«Tale gruppo non vuole assolutamente sostituirsi alle forze tecniche di intervento – sottolinea fermamente Domenico Ristaino, coordinatore del gruppo e vicesindaco- L’obiettivo è monitorare il territorio in caso di eccezionali precipitazioni, per avere una situazione il più possibile reale e razionale in vista di un intervento rapido ed efficace, ovviamente in stretto contatto con Comune, Ufficio tecnico, Carabinieri e Polizia locale».
L’attivazione per le forze in emergenza, infatti, “non può fisiologicamente essere immediata” (come sostiene Luca Calzolari, direttore de Il Giornale della Protezione Civile): non è una colpa organizzativa, è necessario, prima di agire, razionalizzare al meglio le risorse umane e materiali, e tutto ciò richiede tempo; mezzi e uomini mandati alla rinfusa creano solo confusione!
Chi meglio di chi vive sul territorio, opportunamente coordinato, può far transitare informazioni utili ai soccorsi e colmare quel divario di tempo che passa tra l’accadere degli eventi e l’attivazione della macchina organizzativa?
Quando inizia il maltempo automaticamente si attiva questo “tam tam”, per cui chi fa parte del gruppo Emergenza Nubifragi comunica, tramite messaggio, se è presente oppure no.
Con il trascorrere delle ore, a ogni verifica, vengono scambiati messaggi riguardo al reale stato della situazione; esse giungono contemporaneamente alle autorità comunali che sono in costante contatto con le forze di Protezione Civile territoriali e regionali, rispettando un efficace dinamismo.
Le strategie, invece, vengono discusse quando il sole splende, stabilendo una sorta di protocollo da seguire, con diversi punti di monitoraggio (corsi d’acqua, tombini, strade, sottopassi allagabili, ecc.).
In una saletta all’interno delle strutture comunali, inoltre, sono state immagazzinate attrezzature di primo intervento, come pale, rastrelli, nastro visual, cartine del territorio e altro materiale che può essere utile.
«Attualmente il gruppo consta di 25 unità operative della comunità, occupate su circa una decina di punti di monitoraggio, garantendo una copertura al 100% e 24 ore su 24, con le dovute rotazioni delle risorse, diverse delle quali sono già parte integrante delle forze di Protezione Civile o delle pubbliche autorità –dettaglia Ristaino– Inoltre, ad esempio, l’intervento immediato nei sottopassi, liberando i tombini di deflusso dalle foglie con un semplice rastrello, non fa allagare i siti che diversamente bloccherebbero tutto il traffico dell’arteria principale con Santena e le autostrade».
L’augurio è che tale gruppo possa essere replicato anche in altri Comuni, in nome del senso civico.