Prosegue la campagna di vaccinazione antinfluenzale in Piemonte. La Regione: “I vaccini non mancano”.
In Piemonte la campagna di vaccinazione antinfluenzale non si ferma.La campagna di vaccinazione antinfluenzale in Piemonte continua e, stando a quanto dichiara la Regione, è stata finora rispettata anche la programmazione prefissata nei mesi precedenti.
L’Assessorato alla Sanità regionale ha fatto sapere che i vaccini non mancano, dopo l’acquisto da parte dell’Ente di un milione e cento mila dosi. Il Piemonte, infatti, nella primavera scorsa aveva ordinato tramite gara una quantità di vaccini del 54% superiore rispetto al 2019, anno in cui erano state utilizzate 715 mila dosi.
Come pianificato, lo scorso 26 ottobre, data di inizio della campagna di vaccinazione antinfluenzale in Piemonte, i medici di famiglia hanno ricevuto la metà dei vaccini somministrati l’anno scorso. La distribuzione delle altre dosi è stata fissata in tre intervalli successivi: il 2, il 9 e il prossimo 16 novembre.
Secondo dati ufficiali, a oggi, i vaccini forniti ai medici di famiglia attraverso le farmacie sono 625 mila, con 380 mila persone appartenenti alle fasce a rischio (ultrasessantenni e soggetti fragili) che sono state vaccinate. Numeri che mostrano in modo chiaro l’impegno dei dottori, considerando che l’anno scorso, in questo stesso periodo, erano stati somministrati 150 mila vaccini in meno a livello regionale.
Il peggioramento della situazione sanitaria e l’elevato numero di richieste hanno fatto sorgere diversi dubbi circa l’effettivo funzionamento del servizio, ma Luigi Genesio Icardi, assessore piemontese alla Sanità, rassicura: “se ci sono problemi nella catena di distribuzione dei vaccini ai medici di famiglia da parte dei soggetti incaricati dalla Regione, andremo fino in fondo per individuarli e risolverli”.
Inoltre, l’assessore dichiara anche che ”i rifornimenti ai medici procedono con regolarità secondo i piani concordati con loro fin dall’estate scorsa” e aggiunge: “si sta tenendo conto del calendario delle forniture stabilito con la ditta che ha vinto l’appalto, dell’esigenza di evitare assembramenti e della necessità di consentire una corretta conservazione del vaccino, evitando sprechi di dosi”.