Causa Coronavirus, quest’anno saranno soltanto online i congressi dei Testimoni di Geova, con tutti i materiali disponibili online a luglio e agosto.
“Il programma di tre giorni, dal tema “Rallegratevi sempre”, sarà gradualmente pubblicato sul sito ufficiale JW.org e fruibile in streaming in sei weekend, distribuiti nel corso dei mesi di luglio e agosto 2020 -spiegano dall’ufficio stampa della Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova- Il congresso sarà gratuitamente disponibile per intero in oltre 360 lingue e parzialmente in quasi 120. Ogni membro del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova pronuncerà due dei discorsi in programma. Le parti saranno presentate in forma di discorsi brevi, interviste e video“.
L’anno scorso in Italia si sono tenuti 73 congressi in 13 città italiane e nelle più importanti strutture congressuali, con la presenza di quasi 300 mila persone in totale, di cui 22 mila in Piemonte e 12 mila nella sola Provincia di Torino.
“Ogni anno molte persone, che non sono testimoni di Geova assistono ai nostri congressi -proseguono dall’ufficio stampa– Nel mondo ci sono oltre 8,6 milioni di Testimoni attivi, ma per i congressi del 2019 si è avuto un massimo di oltre 14 milioni di presenti. Poiché il programma è reso disponibile online e in centinaia di lingue, questo potrebbe essere il congresso con il maggior numero di presenti che ci sia mai stato finora“.
Il programma del congresso online risponderà a svariate domande, quali ad esempio “Cosa contribuisce a provare vera gioia?”, “Come si può coltivare la gioia in famiglia, sul luogo di lavoro o a scuola?” o “Come si può rimanere gioiosi nonostante le difficoltà?”.
Uno dei momenti clou del programma sarà un film incentrato sulla vita del personaggio biblico di Neemia e su come questi aiutò l’antica nazione d’Israele a provare gioia nell’adorare Dio.
“Per quanto desideriamo fortemente stare insieme, la vita è troppo preziosa perché si debba metterla in pericolo -commenta Alberto Bertone, portavoce per il Piemonte, la Lombardia e la Valle d’Aosta- Le riunioni virtuali che teniamo ormai da quattro mesi hanno mostrato a tutti noi che non conta dove ci troviamo fisicamente. Conta esserci spiritualmente. Sotto molti aspetti siamo più uniti ora come famiglia spirituale di quanto non lo fossimo mai stati prima”.