Teksid Carmagnola, buone notizie dall’incontro tra Stellantis e i sindacati

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Nell’incontro di ieri a Torino tra Stellantis e le organizzazioni sindacali sono emerse novità per la Teksid Aluminium di Carmagnola, che vengono giudicate positivamente dai rappresentanti dei lavoratori.

Teksid Aluminium (gruppo Stellantis)
Gli stabilimenti Teksid Aluminium (gruppo Stellantis) di Carmagnola, che rappresentano ancora oggi la principale industria cittadina

C’è abbastanza ottimismo tra i sindacati sul futuro della Teksid Aluminium di Carmagnola dopo l’incontro di ieri a Torino tra le organizzazioni dei lavoratori e i vertici di Stellantis, che hanno illustrato i piani futuri del gruppo ex Fiat.

L’Azienda, durante la riunione, ha garantito che stanno procedendo i vari progetti “green” che riguardano l’area torinese, affrontando anche il tema dello sviluppo delle lavorazioni per lo stabilimento carmagnolese.

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«Ci si sta muovendo verso il futuro con la fornitura a Cassino del Battery Case per il Maserati Grecale e il nuovo Ducato a Pratola Serra, oltre alla scatola per il nuovo cambio ibrido Stellantis», si legge nella nota congiunta diffusa dalle organizzazioni sindacali al termine dell’incontro.

Per Sara Rinaudo, vicesegretario generale Fismic Confsal, si tratta di «una risposta positiva nell’affrontare le difficoltà della transizione dal motore endotermico all’elettrico» e ci si auspica «il proseguimento positivo delle nuove attività».

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Soddisfatti anche i rappresentanti della Uilm, con Gianluca Ficco, segretario nazionale responsabile del settore automotive, e Luigi Paone, segretario generale di Torino: «Il nuovo piano industriale di Stellantis acquista finalmente forma e assicura un futuro di lungo termine sia agli impianti produttivi sia ai centri ricerca -dichiarano, con riferimento anche alla fonderia di Carmagnola- Questo quadro conferma anche nel futuro a lungo termine la presenza di Stellantis e fuga i timori da più parti avanzati. Speriamo che possa infine giungere un ulteriore modello, che garantirebbe maggiore occupazione, ma su questo ancora non abbiamo ottenuto risposta dalla Direzione aziendale».

Un tema, quest’ultimo, ripreso anche da Edi Lazzi segretario generale della Fiom-Cgil di Torino: «Continueremo a chiedere nuovi modelli, ovvero il core business di un’azienda del settore automotive, che peraltro devono essere accompagnati da assunzioni di giovani visto che fra non molto tantissimi degli addetti attuali andranno in pensione».

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Analoga la posizione della Fim-Cisl: «Attendiamo una risposta chiara e rassicurante: è rischioso poggiare le sorti sui modelli attualmente assegnati. Servono numeri tali da giustificare uomini, mezzi e strutture».

Commentano infine Fabrizio Amante e Carlo Masera dell’Associazione Quadri: «Ci riteniamo complessivamente soddisfatti del quadro fornito dall’azienda, ma abbiamo sottolineato la necessità di uno specifico incontro di dettaglio sulle attività presenti e future delle strutture centrali dell’area torinese».

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