Ammonta a quasi 750 mila euro quanto incassato dall’Amministrazione comunale di Carmagnola con il recupero dei crediti insoluti sulla Tari 2014-2015.
![](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2016/11/Ass_Pampaloni.jpg)
«Questo rappresenta un beneficio in termini di accantonamento al fondo crediti di difficile esazione, che consente di bloccare l’aumento delle bollette per il 2017, che altrimenti sarebbe stato inevitabile -esulta l’assessore all’igiene urbana, Massimiliano Pampaloni- In prospettiva, per il prossimo anno, puntiamo a distribuire il beneficio sulle singole bollette, con la loro diminuzione. Ma fin da oggi possiamo lavorare per un sensibile miglioramento del servizio di pulizia e raccolta dei rifiuti, a costi inferiori per i carmagnolesi».
Oltre alla cifra incassata, sono stati riconosciuti sgravi per quasi 80 mila euro, dovuti a errori di emissione, incassi non rilevati, posizioni da cancellare o riconteggi parziali. A oggi, dopo questa fase di sollecito extra-giudiziale, il credito residuo verso utenti 2014 e 2015 è ancora di oltre un milione di euro. «A questa cifra si deve aggiungere il mondo dei soggetti, come bar e ristoranti, che avendo perso il ricorso al Tar hanno aderito a piani di rientro gestiti autonomamente dall’Ente -aggiunge Pampaloni- Dall’ultima fase di recupero crediti coattivo ci aspettiamo che arrivi un ulteriore gettito di circa il 10-12 per cento, facendo una stima prudenziale, pari quindi a ulteriori 125 mila euro». I restanti 900 mila euro circa, per i due anni presi in considerazione, andrebbero invece a finire tra i i crediti residui di effettiva difficile, quasi impossibile, esazione.
«In ogni caso, così facendo, portiamo la percentuale degli insoluti a meno del 10%, rendendo la situazione molto meno drammatica di come l’abbiamo trovata, cioè superiore al 25% nell’ultimo anno e con una media del 20% nel quinquennio -conclude l’assessore- Significa che quasi un quarto dei carmagnolesi non pagava la bolletta dei rifiuti: il nostro Comune ha rischiato di morire di Tari. Ora invece ci stiamo avvicinando a quel fisiologico 5% di insoluti che si registra abitualmente in Consorzi simili al nostro: tale percentuale deve diventare il nostro obiettivo già dal prossimo anno».