Attivo lo Sportello contro l’usura della Regione Piemonte: un aiuto a chi è sovra-indebitato, con 1,5 milioni di euro a fondo perduto per la ricomposizione.
La Regione Piemonte mette in campo 1,5 milioni di euro in tre anni contro l’usura, rivolgendosi direttamente a chi si trova in condizioni di sovra-indebitamento e sia quindi esposto a possibili estorsioni da parte della criminalità.
Lo sportello -voluto dall’assessore alla Legalità, Maurizio Marrone (FdI)– è stato istituito presso Finpiemonte, la società regionale a cui rivolgersi per avviare il percorso di sostegno.
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In particolare, la quota principale, pari a 1,15 milioni di euro, servirà a dare un contributo a fondo perduto di 4 mila euro a ciascun soggetto sovraindebitato in possesso di un accordo omologato dal giudice.
I restanti 350 mila euro, invece, sono destinati a sostenere i costi di avvio della procedura di composizione delle crisi da sovraindebitamento e per l’esdebitazione del soggetto incapiente: in questo caso il contributo, sempre a fondo perduto, è pari a 1.200 euro e viene erogato, in due tranche, agli Organismi di Composizione della Crisi (OCC) iscritti nell’apposito registro del Ministero della Giustizia.
Trattandosi di un servizio erogato a sportello, i contributi vengono erogati in base all’ordine di presentazione delle domande, fino a esaurimento delle disponibilità.
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«Con questa misura andiamo a soccorrere persone rovinate e disperate -commenta l’assessore Marrone- Combattere l’usura è un dovere di civiltà: ogni euro investito nel fondo si andrà a mettere tra i nostri concittadini rovinati dai debiti e le mafie, che speculano sulla sofferenza e l’angoscia della crisi economica».
Al provvedimento ha lavorato anche il vicesindaco di Carmagnola, Alessandro Cammarata, che fa parte dello staff regionale di Marrone e opera proprio sui temi della Legalità e del contrasto alle mafie.
«Prosegue il nostro impegno nel contrastare le organizzazioni criminali, senza compromessi e utilizzando ogni strumento possibile -commenta- In questo caso, inoltre, andiamo a sostenere in modo concreto persone e famiglie che, altrimenti, non avrebbero altre vie di uscita dalla propria crisi: la Regione, in questo modo, contribuisce direttamente a una maggiore giustizia sociale».
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