Coldiretti Piemonte informa sulle nuove norme nazionali di sostegno all’imprenditoria femminile in agricoltura.
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto relativo alle misure in favore dell’imprenditoria femminile in agricoltura.
“Si tratta del provvedimento che attua quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2020 -spiegano da Coldiretti Piemonte– Nella nostra regione, le imprese agricole condotte da donne sono oltre 11.500, su un totale di oltre 50 mila“.
La misura è rivolta alle micro, piccole e medie imprese, in qualsiasi forma costituite, che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di aziende agricole, attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
La natura dell’aiuto consiste nella concessione di mutui agevolati, a tasso zero, della durata minima di 5 anni e massima di 15 anni, comprensiva del periodo di preammortamento, e di importo non superiore a 300 mila euro e comunque non superiore al 95 per cento delle spese ammissibili.
La dotazione finanziaria iniziale è pari a 15 milioni di euro per l’anno 2020.
Per la realizzazione del progetto sono ammissibili alle agevolazioni le seguenti spese: studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato; opere agronomiche e di miglioramento fondiario; opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili; oneri per il rilascio della concessione edilizia; allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature; servizi di progettazione; beni pluriennali; acquisto di terreni; formazione specialistica dei soci e dei dipendenti del soggetto beneficiario, funzionali e commisurati alla realizzazione del progetto.
Alla data di presentazione della domanda, le imprese dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti: essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese; esercitare esclusivamente l’attività agricola ed essere amministrate e condotte da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o di coltivatore diretto; avere sede operativa nel territorio nazionale; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali; non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea e non rientrare tra le imprese in difficoltà.
Le domande di ammissione devono essere presentate a Ismea. Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione delle imprenditrici agricole associate.
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