L’Auser di Carmagnola rilancia l’appello nazionale “Senza anziani non c’è futuro” contro ogni proposta di una Sanità selettiva e per ri-umanizzare la società.
L’Auser di Carmagnola rilancia l’appello “Senza anziani non c’è futuro”, che l’Associazione nazionale ha condiviso e sottoscritto, lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio per denunciare la pericolosa deriva di una Sanità selettiva che arriva a considerare gli anziani una parte residuale della società, con una intollerabile espropriazione dei diritti della persona anziana.
Questo il testo diffuso dall’Associazione; a Carmagnola l’appello si può firmare nella sede dell’Auser, in via Cavalli 6 e nella sede del sindacato SSpi-Cgil, in via Fossano 6/c.
La pandemia del Covid-19 ha rivelato che gli anziani sono in pericolo nel nostro Paese, come in molti Paesi europei e del mondo, come dimostrano i numeri impressionanti delle morti di anziani in istituto.
Sta prendendo piede l’idea terribile che sia possibile sacrificare le loro vite in favore di altre, togliendo loro il diritto di essere considerati persone.
Anche Papa Francesco nella sua denuncia della “cultura dello scarto”, parla con preoccupazione delle difficoltà degli anziani e della loro vulnerabilità per l’avanzare degli anni e delle possibili patologie di cui sono portatori.
Molto ci sarà da rivedere nei sistemi della Sanità pubblica e nelle buone pratiche necessarie per raggiungere e curare con efficacia tutti.
Bisogna denunciare e contrastare un modello pericoloso che privilegia una “sanità selettiva” e che è umanamente e giuridicamente inaccettabile. La tesi che una più breve speranza di vita comporti una diminuzione “legale” del suo valore è, da un punto di vista giuridico, una barbarie.
L’apporto degli anziani continua ad essere oggetto di importanti riflessioni in tutte le civiltà ed è fondamentale nella trama sociale della solidarietà tra generazioni.
Non si può lasciar morire la generazione che ha lottato contro le dittature, faticato per la ricostruzione dopo la guerra e costruito l’Europa.
Crediamo che sia necessario ribadire con forza i principi della parità di trattamento e del diritto universale alle cure, conquistati nel corso dei secoli.
E’ ora di dedicare tutte le necessarie risorse alla salvaguardia del più gran numero di vite e umanizzare l’accesso alle cure per tutti.
Con questo appello esprimiamo il dolore e la preoccupazione per le troppe morti di anziani e auspichiamo una rivolta morale perché si cambi direzione nella cura degli anziani.
Il valore della vita deve rimanere uguale per tutti.