Torna a risuonare nelle Alpi il nome di Carmagnola, abbinato a quello del suo leggendario alpinista Gustin Gazzera, grazie a un sentiero e un bivacco sopra Acceglio.
Risuona nelle Alpi il nome di Carmagnola e del suo celebre alpinista Agostino “Gustin” Gazzera: nel corso dell’estate, infatti, il Cai Carmagnola ha compiuto una doppia operazione tra le montagne della Val Maira, nel vallone di Traversiere.
In collaborazione con il Comune di Acceglio, ha fatto rinascere il bivacco Carmagnola, utilizzando il basamento di una casermetta militare di fine Ottocento per dare vita a un
piccolo edificio in grado di ospitare gli escursionisti, in autogestione.
«Si tratta di una costruzione in pietra, di circa 15 metri quadri, che è stata ripristinata grazie a fondi europei e che noi, come Cai Carmagnola, abbiamo provveduto ad arredare –spiega il presidente, Domenico Audisio– Tutta perlinata internamente, con due piccole finestre, dispone oggi di nove posti letto a castello e uno aggiuntivo, oltre a panche, tavoli,
sgabelli e un piccolo angolo cottura».
La nuova struttura sorge a 2.850 metri di altitudine, a pochi passi da quello che era un tempo il rifugio Carmagnola, creato da volontari carmagnolesi negli anni Settanta ma negli
ultimi anni abbandonato e vandalizzato.
A partire dal bivacco è stato quindi tracciato il sentiero Gustin Gazzera, dedicato all’alpinista carmagnolese insignito del “Delfino d’oro” per meriti sportivi e scomparso a inizio anno.
«Seguendo un vecchio sentiero militare, a balcone sulla vallata, con viste spettacolari tra bunker, fortificazioni e casermette, abbiamo dato vita a questo percorso di circa 10 chilometri, che collega con località Madonna delle Grazie, sopra Acceglio, raggiungibile in auto», racconta Audisio.
«Si tratta di un sentiero tecnico, per escursionisti esperti, che, unito al sentiero T11, permette di fare un bel giro ad anello tra le montagne della Valle Maira, da suddividere anche di due giorni, passando la notte proprio nel bivacco», aggiunge Claudio Pilone, socio Cai Carmagnola che insieme ad Audisio e altri volontari ha preso parte ai lavori estivi.
Il “Carmagnola” -che il Club Alpino ha ora in gestione gratuita- aprirà ufficialmente la prossima primavera ed è raggiungibile con escursioni anche dalla Valle Varaita.
«Quella zona offre viste multiple e panoramiche, anche del Monviso; c’è una natura selvaggia, con la possibilità di incontrare camosci, stambecchi e gipeti», concludono dal Cai, annunciando anche a breve una presentazione pubblica dei lavori e della storia dell’ex
rifugio.