L’Amministrazione di Santena si schiera coesa contro il deposito di scorie nucleari a Carmagnola. Il sindaco Baldi: “A rischio il comparto agroalimentare del nostro territorio”.
![Santena scorie nucleari](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2021/01/Santena-scorie-nucleari.jpeg)
Anche l’intera Amministrazione comunale di Santena si schiera contro la decisione di Sogin di individuare un’area del territorio di Carmagnola tra i siti proposti per il deposito nazionale delle scorie nucleari.
“La possibile scelta di questo sito mette a rischio il comparto agroalimentare del nostro territorio, influenzando anche negativamente lo sviluppo del costituendo Distretto del Cibo di cui Santena è capofila –va al punto il sindaco Ugo Baldi– Il danno oltre che effettivo alle colture e agli allevamenti, sarebbe soprattutto di immagine a un territorio rinomato per la coltivazione dei peperoni, ma anche dell’asparago”.
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La causa è stata sposata da tutta l’Amministrazione santenese, al di là di qualsiasi schieramento politico: “È un territorio con falde acquifere poco profonde facilmente contaminabili con gli scarti nucleari che anche solo accidentalmente potrebbero essere dispersi nell’ambiente –spiega Domenico D’Angelo consigliere di minoranza del Movimento 5 Stelle– È una questione di salute pubblica che non può essere trattata con superficialità”.
Intanto, su proposta di alcuni consiglieri regionali, è stato aperto un tavolo in Regione sul Deposito Nazionale per dare risalto al tema, nello spirito della massima diffusione del dibattito pubblico. Il primo incontro si è tenuto in data 20 gennaio e presumibilmente il secondo si terrà il 4 febbraio.
“È essenziale che vengano fatte ulteriori analisi del sito perché riteniamo, noi come molti parlamentari che ci stanno supportando, che nella scelta non siano stati fatti tutti i necessari approfondimenti –conclude il sindaco Baldi- Ad oggi la decisione non è confermata, quindi mi auguro che nessuno abbassi la guardia e si arrivi a soluzioni di sicurezza consapevoli. La creazione di un deposito nazionale di scorie nucleari è imprescindibile, ma la scelta finale deve rispettare condizioni tecniche, ma anche economiche e sociali della comunità che dovrà ospitarlo”.