Santena celebra la Festa della Repubblica

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Santena celebra domenica il 2 giugno, festa della Repubblica italiana, con un nutrito programma di festeggiamenti organizzati dal Comune in collaborazione con le associazioni cittadine.

 

Santena Festa della Repubblica 2019
Santena celebra domenica il 2 giugno, festa della Repubblica italiana, con un nutrito programma di festeggiamenti organizzati dal Comune in collaborazione con le associazioni cittadine.

In occasione del 73esimo anniversario della Repubblica Italiana, le celebrazioni inizieranno alle 10,45. Le autorità, le associazioni e la cittadinanza si ritroveranno in vicolo San Lorenzo di fronte alla sede dell’Arma Nazionale dei Carabinieri, che quest’anno celebra i 205 anni dalla fondazione.

Alle 11,10 partirà la tradizionale sfilata che verrà aperta dalla Banda musicale santenese “Canonico Serra” diretta dal maestro Maurizio Caldera che sarà seguita dalle autorità civili, militari e religiose, dai vessilli delle associazioni santenesi e dalla cittadinanza.
La sfilata da vicolo San Lorenzo percorrerà le vie del centro fino ad arrivare alla piazzetta della Costituzione Italiana adiacente al ponte sul torrente Banna intitolato a Giuseppe Musso, partigiano santenese ucciso dai fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Seguiranno i discorsi ufficiali, l’esibizione della Banda musicale santenese e le premiazioni dei vincitori del concorso “Colora il 2 giugno. Verranno premiati i migliori disegni realizzati dagli studenti delle scuole medie. L’opera prima classificata sarà riproposta come sfondo del nuovo manifesto del 2 giugno.

I festeggiamenti proseguiranno quindi nel pomeriggio. Alle 15 si svolgerà le pedalata ecologica aperta a tutti organizzata dalla Progetto Ciclismo Santena, con partenza fissata in piazza Aimerito.
La Repubblica siamo noi -interviene Ugo Baldi, sindaco di SantenaO, come diceva Giovanni Falcone, lo Stato siamo noi. Difendiamolo con le unghie e con i denti, prima che l’indifferenza, il menefreghismo e l’egoismo ce lo portino via. Continuiamo, insomma, ad autodeterminarci con intelligenza e in libertà. Due requisiti fondamentali di una Repubblica democratica in cui riconoscersi ancora oggi“.