La Giunta regionale del Piemonte ha approvato “Allontanamento zero”, il disegno di legge sul sostegno alla genitorialità fortemente voluto dall’assessore Chiara Caucino, che, in caso di problemi familiari, limita l’allontanamento dei minori dai nuclei di origine.
Con 29 voti favorevoli e 14 contrari, la Giunta regionale del Piemonte ha approvato il ddl “Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti dal nucleo famigliare d’origine”.
Il provvedimento, presentato dall’assessore ai Bambini e alla Famiglia della Regione Piemonte Chiara Caucino, stanzia complessivamente 44,5 milioni di euro nel biennio 2023-2024 per interventi di sostegno alla genitorialità, al fine di prevenire l’allontanamento dei minori dalla famiglia d’origine in caso di fragilità o inadeguatezza dei genitori, attraverso un progetto educativo familiare (Pef) che coinvolga i servizi sociali, la famiglia e i minori.
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In caso di affidamento, è privilegiato quello famigliare entro il quarto grado di parentela. Vengono, inoltre, potenziati i progetti di affido flessibili e modulabili sulle necessità della famiglia d’origine e contenuti gli inserimenti nelle strutture, in particolare per quanto riguarda i minori di cinque anni.
“I dati ufficiali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali riscontrano che la media nazionale degli allontanamenti di minori dalle famiglie di origine è del 2,7 per mille mentre quella del Piemonte è del 3,9 per mille -spiegano dalla Regione- Un risultato che ha dimostrato fin da subito la necessità di adottare una legge volta a prevenire l’allontanamento dei minori: che non significa escluderlo, ma disporlo solo in caso di necessità effettiva, quando il benessere e la stessa salute del minore sono effettivamente a rischio, come nei casi di violenza e abusi conclamati. Sulla base di queste considerazioni si ritiene che l’80 per cento degli allontanamenti sia evitabile e si possa prevenire sostenendo le famiglie con un insieme di azioni e interventi precoci e intensivi”.
“Mai più bambini che urlano e piangono perché spesso con l’inganno vengono portati via da scuola e dai loro genitori -ha dichiarato Caucino nel suo intervento conclusivo prima del voto- Mai più decreti di allontanamento perché il bambino è arrivato a scuola con un livido, a casa non c’è la televisione, vive a contatto con troppi animali e in una cascina. Mai più in posti con lucchetti alle porte e sbarre alle finestre o ragazzini che non possono mandare una email alla propria mamma”.
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Dure le risposte delle opposizioni: “Da oggi in Piemonte le famiglie sono più sole, l’affido è sotto attacco e la regione torna indietro di cinquant’anni”, ha dichiarato Raffaele Gallo, intervenuto per il Pd con Maurizio Marello e Monica Canalis, rimproverando alla maggioranza di non aver voluto ascoltare le istanze di quei sindaci, associazioni, sindacati e di tutti coloro che chiedevano di ripensare il provvedimento.
Contrari anche Luv, i quali -per voce di Silvana Accossato– hanno accusato il ddl di essere viziato da un pregiudizio di fondo “dove la famiglia è sempre rappresentata come il luogo migliore e le situazioni economiche paiono essere la sola causa all’origine dei problemi delle famiglie”.
Da M4O, Francesca Frediani ha espresso rammarico per la mancata approvazione “degli emendamenti che miravano a eliminare lo slogan “Allontanamento zero” dal titolo della legge“.
L’assessore Caucino ha replicato: “questa legge non ha un colore politico ma va nell’esclusivo interesse dei minori e introduce un preciso dettato legislativo di supporto alle famiglie di origine, rispettando il diritto naturale dei minori a poter vivere nel nucleo originario”.
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