Nei giorni scorsi si è svolta la riunione per la stesura di un nuovo regolamento del consiglio comunale di Racconigi. Toni accesi tra maggioranza e opposizione.
Nei giorni scorsi, nella sala del consiglio comunale di Racconigi, si è svolta la prima riunione congiunta tra il gruppo di maggioranza e la lista civica di minoranza Patrizia Gorgo Sindaco, per lavorare insieme alla stesura di un nuovo Regolamento del consiglio comunale.
La minoranza afferma che “Non è stata data possibilità di apertura e dialogo” in quanto il Sindaco ha abbandonato subito la sala dichiarando la sua indisponibilità a lavorare con il gruppo di opposizione. Tale comportamento è stato considerato gravissimo dal gruppo di opposizione, “sia per i modi in cui è stato manifestato, sia per la noncuranza con cui Valerio Oderda ha dismesso il proprio ruolo di “Sindaco di tutti” dichiarando che, d’ora in avanti, avrebbe chiuso la porta alla collaborazione con chi rappresenta l’altra metà dei racconigesi”.
“Mi sorprende constatare come all’interno della lista civica di minoranza Patrizia Gorgo Sindaco sembri regnare una grande confusione politica, già anche solo per quanto riguarda il giudizio sul mio modo di interpretare il ruolo di sindaco” – precisa Valerio Oderda – non perdono occasione per stigmatizzare “l’uomo solo al comando”, accusandomi di essere un incorreggibile accentratore in cerca di visibilità personale, un sindaco aggressivo e poco democratico per poi, improvvisamente e con una notevole capovolta, cambiare forma all’accusa e trasformarmi nel “sindaco che lascia troppe deleghe e troppa visibilità ai consiglieri”.
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Infatti, il Sindaco ha spiegato che “Con un gesto che voleva tracciare un sentiero di collaborazione aperta e leale, avevamo noi stessi proposto alla minoranza di lavorare congiuntamente al nuovo regolamento. Se non che, a pochi giorni dalla prima riunione, abbiamo ricevuto copia di due esposti, inoltrati dalla lista Gorgo al prefetto di Cuneo ed al dipartimento per gli Affari Interni di Roma, nei quali venivano messi in forte dubbio la correttezza delle deleghe di funzioni ai consiglieri comunali e addirittura la legittimità stessa delle riunioni della Giunta comunale”.
Di fronte a tali accuse “tutto il gruppo di maggioranza consiliare ha valutato impraticabile, quanto meno per il momento, la strada di proseguire in un sereno confronto per la stesura del nuovo Regolamento del consiglio comunale, e invitato quindi la minoranza a presentare la propria proposta di nuovo regolamento che sarà vagliata insieme a quella presentata dalla maggioranza”.
L’opposizione ricorda che da quando Oderda è diventato Sindaco nel 2017, ha sempre lamentato l’assenza totale di partecipazione e riconoscimento del ruolo nella vita cittadina: “ad esempio le commissioni consiliari convocate solo a decisioni già prese, la richiesta di una bacheca informativa mai concessa, le proposte di tavoli di lavoro rimaste inascoltate, la gestione del consiglio comunale fatta senza la dovuta imparzialità ed istituzionalità. Con quest’ultima dichiarazione il Sindaco e la maggioranza chiudono definitivamente le porte al 49,60% della popolazione segnando così il punto più basso della storia democratica di Racconigi“.
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Risponde il sindaco Oderda: “Purtroppo questa minoranza (che presto o tardi dovrà accettare il fatto di essere minoranza per altri 4 anni, poiché in democrazia anche solo un minimo scarto di voti rappresenta comunque la differenza fra maggioranza e opposizione…) sembra voler sempre scegliere la strada del conflitto aperto e del preconcetto di fondo avverso tutto il nostro operato, senza prendere in considerazione la possibilità che, qualora si lavorasse insieme in un clima meno conflittuale, a portarne i migliori frutti sarebbero sempre e solo i cittadini di Racconigi”.
Il gruppo di opposizione dichiara che continuerà a lavorare come ha sempre fatto, senza personalismi, approfondendo le questioni, controllando l’operato della maggioranza, ascoltando i cittadini, portando proposte ed esercitando le proprie prerogative con la consapevolezza che questo è il proprio ruolo ed è il mandato ricevuto dagli elettori.
“Auspico un ritorno alla politica, al confronto, anche acceso, ma sempre rispettoso, tra idee e valori, abbandonando questo clima avvelenato che non fa altro che screditare la città e fornire un pessimo esempio alle nuove generazioni di amministratori” – conclude il Sindaco.