Le associazioni del Tavolo Sostenibilità di Carmagnola hanno installato i nuovi campionatori del progetto #cheariatira per monitorare la qualità dell’aria in città.
![cheariatira aria carmagnola](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2022/02/cheariatira-carmagnola-qualità-aria-1024x755.jpg)
Torna anche nel 2022 la campagna #cheariatira a Carmagnola, promossa dal Comitato Torino Respira in collaborazione con le associazioni aderenti al Tavolo Sostenibilità cittadino con lo scopo di monitorare la qualità dell’aria in città.
Nei giorni scorsi i volontari hanno installato i campionatori che, per tutto il mese di febbraio, monitoreranno i valori del biossido di azoto in diversi punti della città, a partire dalle zone sensibili nei pressi di scuole, ospedale e centri di ritrovo nonché in prossimità delle principali arterie stradali e delle aree pubbliche più frequentate.
![cheariatira aria carmagnola](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2022/02/cheariatira-carmagnola-qualità-aria-2.jpg)
“I dati di questa edizione 2022, una volta analizzati, si andranno a sommare a quelli raccolti gli anni scorsi e forniranno un’utile interpretazione della situazione in città“, commentano dal Circolo Legambiente “Il Platano”, annunciando che a fine febbraio verrà organizzata una serata per la presentazione dei dati relativi al 2021.
#CheAriaTira è la prima iniziativa di monitoraggio civico della qualità dell’aria promossa nell’area metropolitana torinese: in questa edizione sono stati installati complessivamente 480 dispositivi rilevatori, di cui alcune decine nel Carmagnolese.
“La campagna consiste nella misurazione di una delle sostanze più pericolose nell’aria che respiriamo, il biossido di azoto -spiegano da Torino Respira- Il biossido di azoto è un inquinante presente in ogni fenomeno di combustione (per questo viene detto inquinante primario), è facile da misurare, e produce effetti negativi sulla salute“.
L’inquinamento viene misurato da un dispositivo di facile utilizzo -certificato a livello internazionale e utilizzato da alcune Agenzie regionali per l’ambiente- che ha un reagente interno in grado di registrare l’accumulo della sostanza nociva nell’arco di un mese.