La Provincia di Cuneo lancia l’allarme sul caro energia, gas e materiali: a rischio gli equilibri finanziari dell’ente. “Si potrebbe non garantire la manutenzione delle strade e assicurare luce e riscaldamento alle scuole”.
Il Consiglio della Provincia di Cuneo ha approvato all’unanimità un documento che chiede alla Regione Piemonte e al Governo interventi urgenti per calmierare i prezzi delle materie prime, poiché l’Ente, a causa del caro energia -aggravato dalla crisi del sistema economico nazionale ed europeo a causa della guerra in Ucraina e delle relative sanzioni economiche imposte alla Russia- non riuscirebbe a garantire servizi fondamentali, come il riscaldamento alle scuole e la manutenzione di oltre 3 mila chilometri di strade.
Il costo delle materie prime rischia di causare il blocco dei cantieri, sia pubblici che privati, e di conseguenza la difficoltà a garantire l’esecuzione di molti appalti pubblici come, ad esempio, quelli relativi alle strade e alle scuole, i progetti finanziati dal PNRR e i cantieri privati del Superbonus 110% e del Bonus facciate.
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È stato registrato un aumento del costo dell’energia elettrica e del gas per riscaldamento del 100% rispetto a quanto previsto a bilancio, così come è aumentato notevolmente quello del gasolio, utilizzato sia dagli impianti di produzione del conglomerato bituminoso per asfaltare, sia dagli autocarri destinati al trasporto del materiale. C’è poi l’aumento del costo del metano, che è arrivato a un picco di ben 2,38 euro per metro cubo, aumentato 6 volte tanto.
Il costo del bitume dalle raffinerie è quasi triplicato: secondo un’analisi dell’Ance, per produrre una tonnellata di asfalto servono non meno di 80-100 euro, cioè il doppio rispetto a qualche mese fa. Per quanto riguarda il settore del calcestruzzo l’aumento dei costi delle materie prime di produzione ha fatto registrare un aumento di oltre il 40% del costo del cemento in poco più di tre mesi.
“In questa situazione la Provincia potrebbe incorrere entro la fine del primo semestre 2022 in un grave disequilibrio finanziario, che potrebbe causare l’interruzione della fornitura di energia elettrica e riscaldamento anche per gli edifici scolastici per il prossimo anno scolastico 2022/2023″, sostiene il documento che deve ora essere condiviso con tutti i sindaci della Granda e approvato dai Consigli comunali.
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