Tra i capisaldi dell’ipotesi preliminare di variante generale al Piano regolatore di Carmagnola c’è il cosiddetto “Progetto Stazione”, che punta sul ruolo strategico dell’area intorno a piazza XXX aprile: eccone gli aspetti principali.
La zona della stazione ferroviaria di Carmagnola è una delle aree-chiave individuate dai tecnici che hanno messo a punto la prima ipotesi di variante generale al Piano regolatore di Carmagnola, che è stata approvata il mese scorso dal Consiglio comunale ed è ora pubblicata ufficialmente sul sito del Comune, con possibilità di presentare osservazioni in merito.
Intorno a piazza XXX aprile, tra il Borgo Vecchio e la zona commerciale di Santa Rita, si mira infatti a creare uno dei centri nodali del futuro sviluppo della città «con una trasformazione radicale delle sue funzioni, dell’ambiente e della connettività».
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Un intervento prioritario riguarderà sicuramente la riconversione delle aree dismesse, a partire dall’ex mangimificio i cui silos, ormai quasi completamente abbattuti, hanno per anni segnato il panorama urbano carmagnolese.
In parallelo, il “Progetto Stazione” punta sul «potenziamento dei servizi per la mobilità di interscambio ferro-gomma», ovvero la possibilità di lasciare l’auto per spostarsi in treno, con nuovi parcheggi e aree verdi a ridosso dei binari.
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Qui entra quindi in gioco il completamento del sottopasso pedonale che passa sotto i binari e che si prevede possa a breve raggiungere via Sommariva, con eliminazione delle barriere architettoniche e con la possibilità di essere anche ciclabile: un’opera per la quale il Comune è alla ricerca di fondi, anche a livello europeo.
infatti, quando vi sarà il sottopassaggio a collegare il centro cittadino e l’area commerciale, potrà così nascere il “Polo sovralocale e vetrina per il territorio“.
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Si tratta di una zona, nei pressi del cavalcaferrovia, in cui è previsto lo sviluppo di ulteriori attività di interesse pubblico, tra cui incubatori di impresa legati ai settori produttivo ed agro-alimentare, spazi di formazione per le scuole a indirizzo tecnico e altre funzioni del settore terziario.
«Tutte soluzioni che mirano a riorganizzare, potenziare e qualificare il sistema dei servizi, andando nel contempo a favorire una ricomposizione edilizia e architettonica dell’area» anche favorendo lo spostamento a ovest della ferrovia (verso il centro) degli spazi a destinazione residenziale.