Polonghera, la sagra dei record: serviti oltre 40 mila agnolotti

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Si è conclusa a Polonghera la Sagra dell’Agnolotto e del Canestrello con numeri record: cucinati oltre 40 mila agnolotti per 2 mila commensali.

Polonghera sagra
Nel corso della sagra le specialità gastronomiche tradizionali sono state proposte in una rivisitazione moderna e accattivante

È stata un eccezionale successo la Sagra dell’Agnolotto e del Canestrello, che si è svolta nei giorni scorsi a Polonghera; sono stati serviti più di 40 mila agnolotti (e 6 mila canestrelli) a oltre 2 mila persone in 48 ore.

Erano stati preparati 36 mila agnolotti “ad abbundatiam”. Si è dovuti ricorrere ad un extra-lavoro nel weekend, con la collaborazione di un pastificio amico, per rimettere in moto la macchina del gusto di Polonghera e sfamare anche i tanti partecipanti all’ultima serata gastronomica, domenica sera –raccontano gli organizzatori- Non male per una
kermesse che si poneva l’obiettivo, nei tre giorni, di superare i mille commensali“.

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E continuano: “Per la Sagra dell’Agnolotto e del Canestrello di Polonghera, stando ai numeri e ai feedback ricevuti, si può tracciare un bilancio sorridente e guardare con un certo entusiasmo al futuro. La rifondazione della gustosa kermesse locale, dopo 3 anni di pandemia, ha sortito gli effetti sperati, creando nuove attrattive per un pubblico molto ampio, per età e provenienza“.

Grazie ad un nuovo team di coordinamento capeggiato da Elena Aimaretti (presidente
dell’associazione Martinetto) e affiancato da dei professionisti del settore cucina (Marco
D’Ambrosio) e comunicazione&eventi (Andrea Caponnetto), la Sagra polongherese si è
trasformata in una doppia scoperta: dei prodotti della tradizione, preparati a mano ma
proposti in una rivisitazione moderna e accattivante, e delle meraviglie dell’arte.

Nota a margine, a proposito di arte, la sfida di pittura tra parroco e sindaco ha riscosso
un incredibile successo, raccogliendo oltre 700 voti tra analogico (biglie) e digitale (qr
code): il pubblico ha scelto il maxi-affresco di arte sacra ispirato al Caravaggio di don Gianluigi Marzo.

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Può comunque sorridere il sindaco Gianmaria Bosco, che con un infaticabile team di
volontarie ha pensato e coordinato in ogni particolare (dagli allestimenti alla comunicazione visiva) questo appuntamento, supportato sotto il PalaAgnolotto dalla Pro Loco e da decine di volontari.  Commenta il primo cittadino: “La stanchezza viene superata dalla soddisfazione, che ci rinfranca del lavoro svolto. I volontari sono stati la forza propulsiva di questa kermesse: a loro va il primo ringraziamento. L’introduzione di alcuni elementi distintivi, dalla cucina all’arte, si è rivelata vincente: in questa direzione vogliamo continuare ad operare il futuro“.

Sul palco ha convinto l’inedita formula dell’inaugurazione animata, con i piccoli polongheresi protagonisti, così come l’evento musicale coordinato da Antonio Lannocca
e dedicato agli interpreti locali e, la domenica, l’orchestra di Luca Panama, capace di
accontentare soprattutto il pubblico più agée. Un’invasione di giovani e famiglie, infine, era presente sabato sera per la tappa di debutto di Figli delle stelle, la nuova cena animata disco del circuito Movin’ On (600 commensali).

Proprio i piccoli, poi, nei due giorni sono stati protagonisti delle attività proposte dal
Primo Reggimento Artiglieria da Montagna in occasione dell’85esimo anno di fondazione del gruppo Alpini locale: dopo le cerimonie dedicate alle Penne nere, l’area verde sulla Provinciale si è popolata di famiglie che hanno sperimentato, in pianura, gli sport alpini, approfittando della vicinanza del Museo del Soldatino, per visitare l’unico allestimento permanente del paese, che presenta oltre 3.000 soldati in miniatura e scene di famose battaglie che vanno dalla campagna d’Italia di Napoleone alle guerre mondiali, aperto al pubblico anche il prossimo weekend (13/14 maggio).

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La grande novità della Sagra è certamente la stata rassegna artistica, declinata in tre mostre, che hanno abbracciato un po’ tutti gli ambiti: pittura, scultura e fotografia, nella
mostra Arti Polongaire (impreziosita dalla presenza di un Giulio Boetto), l’haute couture nunziale nella chiesa di Santa Maria di Codevilla (a cura del wedding planner Massimo Piola), ma anche l’artigianato del gioiello, il disegno, la grafica e il design, nella mostra collettiva organizzata da Maria Dematteis. In tutto durante il weekend hanno visitato la rassegna oltre 3 mila persone. Ma il sipario non è ancora chiuso: nel prossimo weekend, 13 e 14 maggio, le tre mostre allestite in paese resteranno aperte e visitabili, così come il Museo del Soldatino. In Comune, oltre alle tre stanze dedicate alla “Casa del Prete” di Boetto, in esposizione anche le opere scultoree di Gianni Busso, i dipinti di Vinicio Perugia e le foto di Ivano Giuliano.

Mancava una ciliegina sulla torta nel weekend polongherese: la sfida salvezza del Pro Polonghera, la squadra di calcio del paese, che proprio domenica, con un secco 4 a 0, ha
chiuso i conti del campionato di Prima categoria. Una festa che fa il paio con quella dei
padroni di casa del Morevilla, che sabato ha vinto il primo Trofeo del Canestrello Annata
2001, davanti a Salice e Torino FC: oltre 100 ragazzi da tutto il Piemonte si sono sfidati
sul campo di via Braida e si sono deliziati, con altrettanti genitori e accompagnatori, con
il ricco menu della Sagra.

Brindano anche i vespisti guidati da Beppe Osella (Ciclo Moto Polonghera) e Massimo
Cerutti, che, nonostante previsioni meteo infauste, hanno riunito “sulle strade delle Terre di Mezzo” 160 appassionati.

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