Il tema del canale scolmatore torna ad essere oggetto di discussione nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Piobesi Torinese.
Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Piobesi Torinese maggioranza e opposizione sono tornati a scontrarsi sul canale scolmatore, opera di difesa idraulica in fase di progettazione ormai da qualche anno, e già oggetto di dibattito tra i due gruppi consiliari e anche da parte di alcuni cittadini. L’opera ha l’obiettivo di evitare che il centro abitato piobesino subisca allagamenti simili a quello avvenuto nel 2002, con un’alluvione che aveva fatto esondare il rio Essa in modo allarmante.
La discussione in Consiglio comunale è nata nel momento in cui è stato affrontata la variazione di bilancio, in cui il sindaco Fiorenzo Demichelis ha annunciato l’ottenimento di un finanziamento di oltre due milioni e mezzo di euro dal programma ReNDis (Repertorio Nazionale degli Interventi per la Difesa del suolo) da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica tramite la Regione Piemonte. L’Opposizione, con gli interventi dei due consiglieri Maria Rosa Bartolo e Sergio Gramaglia, ha quindi mosso alcune perplessità, dato che il progetto dell’opera approvato ammonta a quattro milioni di euro, e questo contributo non coprirebbe l’intera spesa.
“Dal punto di vista finanziario come si eseguiranno i passaggi operativi di questa importante spesa per le casse comunali? A quanto ammonterà l’anticipo da parte della Regione e come saranno rendicontate le spese? Dopo quanto ci saranno i successivi acconti e quindi come si pensa di anticipare le spese“, sono gli interrogativi presentati dalla consigliera Bartolo. Anche il consigliere Gramaglia ha espresso alcune domande in merito alla questione: “Il progetto del canale scolmatore prevedeva una spesa di circa quattro milioni di euro: come verranno fatti i lavori e come si procederà? Vorrei alcune delucidazioni visto che si tratta di un progetto importante“.
A prendere la parola è stato quindi il vicesindaco Antonio Ghione, con delega ai lavori pubblici. “Per quanto riguarda i flussi finanziari sono e saranno in corso di definizione quando avremo in mano la fase esecutiva dell’intervento, che al momento è in fase di valutazione da parte della Conferenza dei servizi e in fase di acquisizione degli ultimi pareri da parte del Magistrato per il Po [carica ormai confluita nell’AIPo, Agenzia Interregionale per il fiume Po] e della Città metropolitana di Torino, per quanto riguarda il ponte sul torrente Chisola. Quando avremo i dati e il calendario disponibile dell’intervento daremo le indicazioni utili relative a questo aspetto“, ha spiegato Ghione per rispondere ai quesiti di Bartolo.
Ghione ha poi proseguito per chiarire i dubbi di Gramaglia. “Per quanto riguarda l’importo totale dell’opera questo ammonta a oltre quattro milioni di euro: questa Amministrazione ha deciso di seguire la strada del programma ReNDis con una tempestività che è stata premiata perché il progetto è arrivato tra le prime nove opere in tutta la regione Piemonte, ed è stato finanziato per la sua importanza e la sua serietà. Si tratta di un’opera di regimazione idraulica articolata candidata al programma ReNDis con la prima versione del progetto (che prevedeva ancora una spesa di due milioni di euro): il costo è aumentato a causa delle modifiche sostanziali apportate all’opera e alla contrazione dei prezzi nel 2022.
Prosegue il vicesindaco: “Con questa prima tranche di finanziamento i progettisti stanno studiando quali sono i lavori più urgenti da realizzare. Verrà comunque presentata l‘istanza per la copertura totale dell’opera, dato che non è concepita per essere suddivisa in lotti; nonostante ciò, se i contributi dovessero essere erogati in tempi distanti tra loro, i lavori saranno effettuati per l’appunto in lotti differenti“.
A questo punto sono nuovamente intervenuti i consiglieri Bartolo e Gramaglia, che hanno espresso alcune preoccupazioni relative all’eventuale suddivisione in lotti del progetto, concepito come opera unitaria e da realizzare nella sua totalità: “E se non si avranno notizie sull’altra parte del finanziamento economico utile a coprire l’intero costo dell’opera cosa si farà?“, è stato l’ultimo dubbio dell’Opposizione. Il vicesindaco Ghione è quindi intervenuto, spiegando che il primo finanziamento ottenuto dovrà obbligatoriamente essere utilizzato: “É necessario che venga redatto il progetto esecutivo che preveda comunque la funzionalità dell’opera, anche se i lavori dovessero essere fatti con una lunga pausa in mezzo. I progettisti prepareranno una proposta percorribile e comunque funzionale anche se divisa in lotti: non è corretto anticipare le scelte dei progettisti, ma bisogna rispettare il loro lavoro e i loro tempi“.
A conclusione del dibattito ha preso la parola il sindaco Fiorenzo Demichelis, che ha spiegato di aver incontrato il presidente della Regione Piemonte Cirio e l’assessore Gabusi per aggiornarli e metterli al corrente della presenza del secondo progetto del canale scolmatore, dai costi più alti rispetto al primo: “Ci vuole del tempo ma ho ricevuto rassicurazioni da parte della Regione -ha raccontato Demichelis- Difficilmente un’opera così importante e che viene iniziata viene poi lasciata a metà“. La consigliera Bartolo ha quindi ringraziato il sindaco per l’intervento chiarificatore e per la risposta puntuale: “Non vogliamo sostituirci ai progettisti: siamo solo preoccupati perché l’opera è importante e siamo stati sorpresi dal finanziamento che coprirà solo metà del costo -ha concluso- Ringraziamo il sindaco per la risposta; attenderemo notizie in futuro“.
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