Il refettorio dell’ex convento di Piobesi Torinese sarà oggetto di indagini archeologiche preliminari, disposte dalla Soprintendenza, prima di procedere con i lavori di restauro e recupero funzionale.
L’ex refettorio del convento dei frati minori presente a Piobesi Torinese sarà oggetto di saggi archeologici preliminari, che permettono la ricognizione diretta del sottosuolo in aree dove sono previsti interventi edilizi. L’opera è stata disposta dalla Soprintendenza per limitare il più possibile il rinvenimento di resti archeologici durante i lavori di restauro dell’edificio.
Il Comune di Piobesi Torinese è proprietario dell’ex convento fondato dai Frati Minori Riformati di San Francesco nel 1638. Quando l’ordine fu soppresso a seguito della Rivoluzione Francese il monastero passò sotto la proprietà di privati e poi in mano ad una ditta francese aggregata alle Fabbriche Riunite per la fabbricazione di fiammiferi. Durante il regime fascista l’edificio fu sfruttato per l’ammasso del grano e, a causa delle diverse funzioni che nel tempo ha assunto, oggi restano solo piccole porzioni riconoscibili del convento originario. É per questo motivo che l’Amministrazione comunale piobesina da anni porta avanti un iter per realizzare interventi, prima per la messa in sicurezza dello stabile, ora per il suo restauro e il suo recupero, così da poter utilizzare nuovamente l’ex convento come polo culturale del paese.
Adesso l’ufficio tecnico del Comune di Piobesi Torinese ha provveduto ad individuare una ditta a cui affidare l’incarico di redigere un piano di saggi archeologici preliminari nell’ex convento: sarà la ditta GEA SART di Torino ad occuparsene, per una spesa complessiva di 1450 euro. La richiesta di fare questo passaggio prima di procedere con i lavori di restauro e recupero era stata mossa dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino: l’edificio è infatti sottoposto al vincolo di tutela architettonica e quindi non può essere “trattato” come un qualunque altro stabile, perché si tratta di un bene culturale. La Soprintendenza ha quindi chiesto che prima di procedere con i lavori venissero fatti dei saggi archeologici, per accertare la presenza o meno del rischio archeologico nell’area interessata dall’intervento, e limitare quindi il più possibile l’imprevisto di rinvenimenti durante i lavori veri e propri.
I lavori di restauro e recupero funzionale dell’ex convento sono stati finora seguiti da tre architetti di Volvera: Liliana Canavesio e Andrea e Valter Bruno. Con il loro studio avevano già realizzato il progetto definitivo-esecutivo dell’intervento, approvato ormai due anni fa, nel 2021, dalla Giunta comunale. Inoltre, il Comune di Piobesi Torinese aveva già ottenuto 50 mila euro dal Ministero della cultura proprio per il restauro dell’ex monastero, e aveva anche candidato l’opera al bando “Restauri Cantieri diffusi 2022” della Fondazione CRT, alla ricerca di nuovi contributi per poter procedere con il progetto e in particolare per il restauro degli affreschi dell’ex refettorio.
Piobesi in attesa di fondi per il restauro dell’ex convento del paese