Piazza Garavella sarà riaperta al traffico automobilistico, seppur con modifiche a viabilità e parcheggi. L’Amministrazione si dice però disponibile a riflettere sulla pedonalizzazione “che sia frutto di un percorso condiviso”.
Niente isola pedonale completa, almeno per ora, in piazza Garavella a Carmagnola: a breve, stando a quanto annunciato dall’Amministrazione, l’area verrà riaperta al traffico, seppure senza i parcheggi davanti alla chiesa della Misericordia “che avrà così il sagrato che le spetta“. Possibile, invece, la creazione di qualche posto auto sul lato opposto.
“La settimana di chiusura dopo il termine dei lavori è servita a far indurire meglio le fughe della pavimentazione nella parte dove le ruote delle auto curvano, creando grande tensione al suolo -spiega l’assessore Massimiliano Pampaloni– L’esperienza dei lavori in largo Vittorio, dove è stata messa una pavimentazione gemella; ci ha insegnato questo“.
Il tema della pedonalizzazione di piazza Garavella è stato comunque discusso all’interno della Giunta Gaveglio, viste anche le sollecitazioni in tal senso arrivate nei giorni scorsi dal Tavolo Sostenibilità di Carmagnola, che vedeva in questa scelta la possibilità di diminuire anche il traffico di passaggio nel centro storico.
Tendenzialmente contrari, invece, alcuni commercianti della zona, che temono per i minori incassi nel caso in cui le persone non potessero più arrivare in auto direttamente davanti al negozio, pur essendo disponibili numerosi parcheggi nelle piazze limitrofe, a poche decine di metri di distanza.
Riflette sul tema l’assessore Pampaloni: “Gli esempi di tutto il mondo ci dicono che il futuro del piccolo commercio consiste nella creazione di spazi dedicati, serviti e pedonali perché aumentano la possibile clientela, specie del consumo “emozionale” –ragiona– La differenza la farà il percorso per arrivarci, che deve essere condiviso“.
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Pampaloni, dichiarandosi “sostenitore di un’area commerciale a prevalenza pedonale“, non ritiene infatti corretta una scelta imposta dall’alto “ma serve un percorso deciso ma condiviso con chi poi, il commerciante, in quell’area riservata deve investire il suo denaro e il suo lavoro. Altrimenti il centro rischia di diventare terra di nessuno“.
E conclude: “Dove la pedonalizzazione è stata introdotta senza un percorso partecipato ma solo perché “a piedi è bello” i risultati sono stati deludenti. Serve lavorare con la condivisione di tutti (o quasi)“.
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