Pasta Piemonte, storia del pastificio di Mentone dalle origini piobesine

2383

Un filo rosso unisce la Costa Azzurra alla provincia torinese: è il pastificio Pasta Piemonte, aperto nel 2013 a Mentone dalla famiglia piobesina Inversi e che sta registrando un grande successo, grazie all’intraprendenza degli imprenditori.

Pasta Piemonte
Pasta Piemonte è il pastificio aperto nel 2013 a Mentone, in Francia, dai piobesini Luisa Delpiano Inversi, il marito Stefano Inversi e i figli Riccardo e Cristina (foto: Facebook)

A Mentone, in Francia, c’è un’attività artigianale che unisce la città della Costa Azzurra a Piobesi Torinese: Si tratta del pastificioPasta Piemonte“, aperto nel 2013 dalla famiglia piobesina Inversi: Luisa, Stefano e i figli Cristina e Riccardo.

Il nome coniuga un cibo che è conosciuto in tutto il mondo e che non ha bisogno di traduzione (la pasta) e un luogo, il Piemonte, da cui proviene la famiglia Inversi. “Mi sono imposta per avere sull’insegna della nostra attività questo nome in italiano: in Piemonte c’è una lunga tradizione legata alla pasta fresca e in più siamo orgogliosi delle nostre origini” inizia a raccontare Luisa Delpiano Inversi, presidente del pastificio.

Sono arrivata a cinquant’anni per realizzare il mio sogno: creare qualcosa nel cibo -racconta Luisa Delpiano Inversi- Questo era anche il desiderio di Riccardo: quando aveva dovuto scegliere la scuola superiore da frequentare non gli avevamo permesso di optare per l’alberghiero, poiché all’epoca sembrava un indirizzo limitante, e così era andato al liceo scientifico. Ma non aveva mai cambiato idea, il suo sogno era rimasto quello di lavorare nell’ambito culinario“.

Prosegue Luisa: “Abbiamo iniziato a venire in Francia nel 2006, quando avevamo preso una casa a Roquebrune: ogni volta che dovevo tornare in Piemonte avevo il magone. Non mi sentivo straniera: nella famiglia di mia mamma ci sono tanti francesi e grazie a ciò e alle estati passate con loro conoscevo già il francese. Questo posto mi appassionava e allora ho iniziato ad informarmi per aprire un’attività. Ero un po’ spaventata all’inizio: in Francia tutti i mestieri sono regolamentati“.

Per poter aprire una propria attività nel territorio francese, infatti, è necessario possedere il Certificato di Attitudine Professionale, oppure si deve essere stati già titolari di un locale per cinque anni (se si è dipendente ne servono invece sette) in un Paese della Comunità Europea.

Per me questi erano dei veri e propri limiti: io, diplomata geometra e poi perito industriale, non avevo i requisiti necessari. Ma poi abbiamo avuto l’intuizione: perché non controlliamo se nel settore della pasta è prevista una qualifica simile? E in effetti nella produzione della pasta fresca non era prevista alcuna certificazione poiché in Francia non esiste una scuola apposita -aggiunge- Un’alternativa poteva essere quella del ristoratore, che può aprire da sé un’attività, ma non avevo mai svolto questa professione e gli orari sarebbero stati molto complicati da gestire. Il lavoro di pastaio invece mi avrebbe permesso di dare sfogo alla creatività che avevo in testa“.

Dopo queste valutazioni, per i piobesini era giunto il momento di trovare un locale, che all’epoca non era un’operazione semplice: “Otto anni fa era difficile individuare un luogo per la propria attività. Purtroppo adesso non è più così, a causa del numero imponente di chiusure che si sono registrate sia a causa della pandemia ma anche a seguito dell’attentato di Nizza nel 2016“.

Luisa ha poi iniziato a seguire un corso alla Camera dell’Artigianato francese: “Mi hanno un po’ spaventato, perché durante gli incontri ci raccontavano che il 70% delle attività in tre anni avrebbero chiuso -ricorda- Anche noi non avevamo competenze, non avevamo mai avuto un pastificio, ma mi ero informata andando da un pastaio di Cuneo che per sei mesi mi aveva permesso di guardarlo lavorare con le macchine professionali. Ciò che ho imparato in quelle occasioni l’ho poi trasmesso a Riccardo, che oggi è capo pastaio ed è tecnico della produzione di pasta fresca nella nostra attività“.

Il 5 agosto 2013 è il giorno dell’apertura di Pasta Piemonte. “Io e Riccardo ci siamo dati anima e corpo per questa attività, senza guardare orari e buttandoci a capofitto in questa avventura“.

Ciò che li ha resi noti è stata l’invenzione dei ravioli al limone di Mentone: “Avevamo fatto diverse prove e quando abbiamo raggiunto il risultato che volevamo abbiamo depositato il nome del prodotto. Nel 2015 il limone di Mentone è anche diventato IGP per cui abbiamo ottenuto una grande notorietà nazionale: forse abbiamo semplicemente fatto la cosa giusta nel momento giusto. Cerchiamo di fare le cose bene e anche un gradino più su rispetto agli altri: ci siamo sempre impuntati di utilizzare materie prime di pregio e di qualità proprio per raggiungere questo obiettivo“.

Luisa Delpiano Inversi e il figlio Riccardo (fonte foto: Facebook)

La storia di Pasta Piemonte è stata poi costellata di continui successi. Nel 2018 sono entrati a far parte di Pourdebon, una società francese che unisce la logistica del freddo ad un’ottima comunicazione insieme a produttori validi con cibi di alta qualità: alimenti DOP (in francese AOP), DOC (AOC), IGP, Label Rouge (una marca che contraddistingue la qualità di carni, pollame e uova).

Pasta Piemonte ha potuto farne parte in quanto nominata produttrice di qualità dal Collège Culinaire de France. Con questo sistema, i prodotti alimentari inseriti nel circuito vengono consegnati in freddo in tutta la Francia entro 24 ore, sia ai produttori che ai privati.

Nel 2019 viene organizzato un concorso interno tra produttori. A noi piacciono le sfide e decidiamo di partecipare: vinciamo per la Regione PACA (Provence-Alpes-Côte d’Azur, oggi chiamata Région Sud), i nostri prodotti vengono poi inviati a Parigi alla giuria e otteniamo così il titolo di miglior produttori sulla piattaforma, oltre ad una somma importante per la comunicazione e la pubblicità: questo ci ha permesso di farci conoscere ancora di più“. La scelta di essere orientati verso il digitale e l’e-commerce ha permesso al pastificio di non faticare durante la pandemia e anzi di aumentare la propria clientela.

Successivamente Riccardo e Luisa Inversi partecipano a “Stars et Metiers“, un concorso nazionale di artigianato francese, diviso per zone (dipartimenti e regioni) e che prevede la consegna di quattro premi: Premio imprenditore, Premio responsabile, Premio innovazione e Premio esportazione.

Abbiamo vinto il Premio responsabile: questo è stato possibile anche grazie al nostro interesse per il sociale che portiamo avanti da sempre. Io ho ripreso la mia attività di prima, quando ero formatrice per la sicurezza sul lavoro. Era un’occupazione che mi appassionava, e in Francia sono entrata a far parte dell’ente Initiative France che si occupa di aiutare e supportare i nuovi imprenditori: ho fatto la formatrice in questo ambito e sono poi anche entrata in contatto con Gate, un organismo formato dagli attori della filiera del lavoro: è stata un’esperienza arricchente“.

In questo senso il pastificio ha poi anche partecipato al progetto “Mission Locale“, che prende in carico giovani dai 16 ai 26 anni per aiutarli nel trovare un impiego legato alle proprie attitudini e ai propri interessi, grazie al supporto di un tutor.

Ho fatto la formatrice anche in questo ambito e grazie a questa iniziativa abbiamo conosciuto dei ragazzi che sono poi venuti a lavorare nella nostra attività“. Questi i numerosi motivi per cui Pasta Piemonte ha ottenuto il Premio responsabile, oltre ad un’attenzione notevole per l’ambiente.

Ma le sorprese non si concludono: Luisa Delpiano Inversi è diventata segretaria dell’associazione che si occupa della promozione del limone di Mentone IGP, su cui si regge l’economia della città francese e ricopre anche il ruolo di ambasciatrice del limone di Mentone all’interno dell’Organizzazione mondiale della Gastronomia.

Nel 2019 Pasta Piemonte è stata anche invitata a Xiamen, in Cina, per dodici giorni: Luisa e Riccardo hanno svolto una lezione di cucina in una scuola alberghiera davanti a seimila studenti.

O ancora, sono diventati ambasciatori della Costa Azzurra, che dopo l’attentato di Nizza ha cercato di riprendersi per far rinascere il turismo. “Si tratta di un progetto interessante, di cui fanno parte sportivi, attori, cantanti, personaggi noti nel mondo della comunicazione. Anche noi siamo entrati a farne parte e la nostra notorietà sui social è anche dovuta a questo” spiega Luisa Delpiano Inversi.

Aprire un’attività in Francia non è di certo stata un’impresa facile: ne parla Luisa nel suo nuovo progetto di podcast, intitolato proprio “Lavorare in Francia”. “Ricevo sempre moltissime domande in merito al lavoro in Francia, e allora ho avuto questa idea. Ciò che c’è di bello e di curioso in Francia è che ogni giorno viene organizzato un concorso o un progetto che ti mette alla prova: è faticoso, ma ti permette di riflettere su ciò che hai fatto finora e su quello che vorresti fare. Ti costringe a metterti davanti allo specchio e a misurare la tua attività, ma è motivante e soddisfacente, e a noi appassiona sempre metterci in gioco“.

La storia di Pasta Piemonte è segnata dal successo, ma qual è il segreto? “La nostra affermazione è legata a due cose: l’invenzione dei ravioli al limone e l’essere digitali e presenti sulle piattaforme di vendita. Nel momento in cui è scoppiato il Covid-19 noi eravamo ben posizionati online: abbiamo potuto mantenere tutti gli impieghi, non abbiamo fatto neanche un giorno di cassa integrazione e non abbiamo mai dovuto chiudere. Siamo stati molto fortunati: la lungimiranza, la voglia di impegnarsi e di fare contratti per fortuna ha pagato –conclude Luisa Delpiano Inversi– Siamo molto contenti: ora l’azienda è strutturata bene e Riccardo può così continuare l’attività. Ne sono molto felice“.

Francesco Frasca, lo chef carmagnolese dei politici e dei Vip in Olanda