Un nuovo alimentari aperto a Virle, la sfida di Valentina Marabeti

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Nuova apertura a Virle per un negozio di alimentari, gestito da Valentina Marabeti. Una scelta intraprendente in un periodo difficile.

nuovo negozio alimentari Virle Piemonte
“Pane e sfizi”, il nuovo negozio alimentari aperto a Virle Piemonte da Valentina Marabeti

Potrebbe sembrare strano leggere di una nuova apertura in un periodo come quello attuale, viste le difficoltà e le preoccupazioni legate all’emergenza sanitaria. Ma non è il caso di Virle Piemonte, dove è stato inaugurato “Pane e sfizi”, un nuovo negozio di alimentari, da Valentina Marabeti.

“Il Carmagnolese” ha incontrato l’intraprendente commerciante per raccontare la sua storia.

Com’è nata l’idea di aprire un negozio proprio in questo periodo?
Io sono residente a Virle da un anno e mezzo e si tratta di un piccolo paese dove non c’è molto: un tabaccaio, un macellaio, un bar e un ristorante; insomma, lo stretto necessario. Dopo la mia terza maternità non sono rientrata a lavoro, perché era difficile seguire i miei figli: nel mio impiego precedente lavoravo nei weekend, le sere e nelle festività. Purtroppo, dovendo gestire la famiglia da sola con mio marito, non potevo permettermelo. Per un certo periodo sono rimasta a casa. Poi un giorno, verso la fine di agosto, sono andata a comprare il pane nell’alimentari di Virle che stava per chiudere e ho letto il cartello “vendesi”: mi sono informata, anche se all’inizio non ero molto propensa. I proprietari mi hanno fatto una proposta e io ho accettato. L’intenzione iniziale era di aprire nel mese di ottobre scorso, poi siamo andati per le lunghe e il locale è stato liberato solo il 24 dicembre… Insomma, abbiamo passato le nostre vacanze natalizie nel negozio a lavorare, così da aprire il prima possibile! L’inaugurazione è avvenuta qualche giorno fa e siamo soddisfatti: era necessario un piccolo negozio di alimentari nel paese.

Che lavoro faceva prima di aprire questo negozio?
Io sono cuoca: ho fatto per parecchi anni questo lavoro, poi sono stata in maternità e non sono più rientrata per questioni organizzative. Quando mia figlia minore aveva circa nove mesi avevo provato a lavorare nel negozio di una mia amica, ma mi sono resa conto che era molto dura. Adesso i bambini stanno crescendo, anche la più piccola a settembre inizierà l’asilo e sarò più libera per gestire il negozio. Gestisco da sola l’alimentari, perché mio marito ha un’officina a Carmagnola, ma mi aiuta quando può. 

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Quali aspettative ha nei confronti di questa nuova esperienza?
Ho aperto questo negozio senza clienti: mi sono buttata con la speranza di dare un giusto rapporto qualità-prezzo al paese… Era essenziale una bottega come questa a Virle: il supermercato più vicino è a Castagnole e la maggior parte degli abitanti sono anziani, che spesso non sono automuniti e hanno difficoltà a spostarsi. Il mio locale è abbastanza grande: cerco di proporre prodotti accessibili a tutti, oltre ad altri più particolari per chi ha esigenze diverse. La mia intenzione è di andare incontro alle diverse richieste dei virlesi per accontentarli, visto che ho l’unico negozio di questo genere nel paese. Penso di riuscirci abbastanza: per ora ricevo complimenti e apprezzamenti, quindi mi auguro che vada sempre meglio. 

Quali sono le opportunità e le difficoltà di trovarsi in un piccolo paese?
La cosa positiva è che non c’è concorrenza; l’unica difficoltà è che, proprio per questo motivo, bisogna essere forniti di tutto, dal cibo alla soletta per le scarpe! Ciò che procura gioia è che si acquista la fiducia dei clienti, che a volte mi dicono “dammi quello che mangeresti tu”: ecco, questa è una cosa per me molto bella, dimostrano molto affetto e molta umanità, elogiano spesso e volentieri, e ciò mi aiuta anche ad andare avanti.

Lei ha aperto il suo negozio in un periodo indubbiamente complicato: qual è il suo punto di vista come commerciante sull’emergenza sanitaria?
Ho la fortuna di avere un locale abbastanza ampio come metratura, si rispettano tutte le normative, e noto che i virlesi sono già ben preparati e attenti nel rispetto delle regole. Penso che ormai venga naturale fare attenzione alle norme, indossare la mascherina e igienizzarsi le mani, controllare quanta gente è già presente nel negozio e quindi aspettare fuori per il proprio turno. Secondo me questo è il periodo migliore per i negozietti di paese come il mio: per crearsi la propria clientela, acquistare la fiducia del cliente e garantirgli la continuità, così da esserci sempre dando il maggior e il miglior servizio possibile.

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Ci sono altre iniziative che ha proposto in merito all’emergenza Covid?
Offro il servizio di spesa a casa: la consegna è gratuita per Virle e i paesi limitrofi; è un’iniziativa indirizzata a chi è a casa in quarantena, ovviamente rispettando tutte le normative. Inoltre ci sono anche persone più fragili, come anziani e disabili: il servizio è pensato proprio per aiutare e agevolare chi si trova più in difficoltà. Inoltre è anche possibile prenotare la propria spesa tramite una chiamata o un messaggio, così da poterla ritirare in negozio: ciò è anche finalizzato ad evitare assembramenti fuori dal locale o per coloro che non possono aspettare troppo tempo in coda. Io e mio marito recapitiamo gli acquisti nella pausa pranzo o dopo la chiusura serale, a volte anche la mattina presto al sabato. È un servizio che facciamo con piacere e ne sono contenta, visto che i clienti sono soddisfatti.

Quindi, per fare un primo bilancio: la prima settimana di apertura è stata un’esperienza positiva?
Sì, decisamente. Ci sono giorni in cui lavoro tutto il giorno, tanto e bene, senza pause o interruzioni. Ciò mi rincuora per tutti i mesi sospesi in cui ho aspettato di poter iniziare e lavorare: sono davvero soddisfatta.