Cirio: “basta ospedali in aree a rischio idrico”. Sarà rivista la scelta per l’Asl TO5?

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Cirio: “basta ospedali in aree a rischio idrico”. Dal Comitato di Chieri: “rivediamo anche la scelta di Vadò come sede dell’ospedale unico Asl TO5!”.

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Il presidente regionale Alberto Cirio con Rachele Sacco, del Comitato ospedale di Chieri

Niente nuovi ospedali in aree a rischio idrico: chiediamo più attenzione nella programmazione“: così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha dichiarato in un’intervista concessa al quotidiano La Stampa in occasione dei primi 100 giorni di mandato.

Parole che non hanno esplicitamente citato il progetto del nuovo ospedale unico dell’Asl TO5previsto in un’area a rischio esondazioni a Vadò, tra Trofarello e Moncalieri– ma che hanno fatto subito scattare la pronta reazione dei Comitati territoriali.
Rachele Sacco, consigliere comunale di Chieri e rappresentante del Comitato per l’ospedale, ha infatti subito dichiarato: “Le chiare parole del presidente Cirio indicano la linea e dicono stop agli ospedali e alle strutture costruite in zone esondabili. Anche Vadò, dove intendono costruire il nuovo ospedale unico per Chieri, Carmagnola e Moncalieri, è una zona agricola, esondabile e vicina a tutti i servizi ospedalieri di Torino. Sono anni che non smettiamo di denunciarlo con oltre 5mila firme raccolte e numerosi incontri sul territorio: l’ospedale unico dell’Asl TO5 non deve essere costruito a Vadò“.
Prosegue Sacco, rivolta sempre al presidente regionale: “Inoltre, come ribadiamo da anni, finché non sarà tagliato il nastro dell’inaugurazione non devono essere chiusi i presidi sanitari oggi presenti sul territorio. Ringraziamo il Presidente Cirio che sta ascoltando le battaglie dei territori: ho chiesto un incontro a nome del Comitato per capire insieme quale sarà il futuro del progetto dei nostri ospedali“.