Il nuovo studio dell’Ires per quanto riguarda la localizzazione dell’ospedale unico Asl TO5 riapre la diatriba tra i territori. L’assessore regionale Icardi: “deciderà il gruppo di lavoro regionale”.
La politica regionale si spacca nuovamente sulla localizzazione del futuro ospedale unico dell’Asl TO5, dopo la diffusione dei risultati del nuovo studio condotto dall’Ires, Istituto pubblico di ricerca che svolge indagini socio-economiche per supportare la pianificazione della Regione Piemonte.
Il consigliere PD Diego Sarno, di Nichelino, prende la palla al balzo per dichiarare che il sito di Vadò, tra Moncalieri e Trofarello, “sarebbe il più comodo per la maggior parte dei cittadini dell’area, il più vicino all’hub principale (Città della Salute), l’unico ad avere già pronto uno studio di fattibilità con esito positivo“.
Un’opzione che, secondo alcune fonti, potrebbe condannare alla chiusura sia il Santa Croce di Moncalieri sia il San Lorenzo di Carmagnola, tenendo invece aperto l’ospedale Maggiore di Chieri, in quanto resterebbe a servizio dell’area geograficamente più distante all’interno del territorio Asl.
Dall’altro lato replica però il consigliere di Fratelli d’Italia Davide Nicco, già sindaco di Villastellone: “La ricerca pubblicata dall’Ires non fornisce nessuna indicazione sul sito da scegliere: è uno studio ormai vecchio, condotto parecchi mesi fa e condotto con criteri parziali e incompleti“.
Secondo Nicco “quella che doveva essere l’analisi per determinare la scelta fra i territori comunali di Moncalieri, Cambiano e Villastellone non ha minimamente tenuto conto di fattori fondamentali come l’esondabilità e la sismicità dei terreni e il consumo del suolo, ma soltanto dei tempi di percorrenza dal centro di ogni Comune dell’area interessata al centro del Comune prescelto come possibile sede dell’ospedale (Trofarello, in questo caso)“.