Stando a quanto riportato dal “Corriere della Sera” riguardo all’Operazione Factotum vi sarebbero potuti essere contatti tra esponenti politici locali e presunti affiliati alla ‘ndrangheta per possibili scambi di voti a Carmagnola e dintorni.
Questo è un possibile scenario delineato nei giorni scorsi dal Corriere della Sera, che cita le ordinanze cautelari emesse dalla gip Eleonora Saccone in seguito agli arresti effettuati nell’ambito dell’Operazione Factotum, condotta sul territorio nelle scorse settimane dalla Guardia di Finanza di Torino.
L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, riguarda in particolare presunti reati di estorsione, ricettazione e controllo illecito di attività economiche nei settori edilizio, immobiliare e della ristorazione.
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Così riporta, testualmente, il principale quotidiano italiano: “Gli accertamenti dei militari delle Fiamme Gialle hanno comunque evidenziato comportamenti preoccupanti: ovvero, piccoli politici locali che avrebbero sondato gli esponenti della ‘ndrangheta per averne l’appoggio, e l’influenza, in vista del voto. Salvo poi ricevere un rifiuto“.
Il dettagliato articolo del Corriere della Sera fa anche riferimento a possibili infiltrazioni della criminalità organizzata a livello locale e regionale, pur specificando chiaramente che al momento non risulta esserci alcun indagato per voto di scambio.
Si tratta per ora di sole ipotesi investigative, ma che rappresentano comunque un ulteriore campanello d’allarme, che si va ad aggiungere a quanto emerso nell’ambito di altri procedimenti, come Fenice e Carminius, attualmente in attesa del terzo grado di giudizio.
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