Il villastellonese Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale, respinge le rinnovate polemiche sollevate da alcuni sindaci al progetto del nuovo ospedale Asl TO5 a Cambiano: «fuori tempo massimo, indietro non si torna».
Il parere dei sindaci a favore di Cambiano come sede del nuovo ospedale Asl TO5 risale a dicembre 2022, ma per alcuni Primi Cittadini del territorio è ancora tempo di polemiche, contestando tale scelta anche a progettazione iniziata.
Sul tema è però intervenuto il presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, ex sindaco di Villastellone: «Da 10 anni continuano le stesse stucchevoli polemiche: oltre che noiose, sono diventate anche inutili, perché l’iter è avviato e non si torna indietro».
Nicco entra quindi nel merito delle “accuse” rivolte al sito individuato: «Si contesta il fatto che si recuperi l’80% di area compromessa (l’ex autoparco militare, ndr) ma si vada anche a occupare il 20% di area verde -attacca- Dato che invece l’area di Moncalieri (la proposta alternativa, ndr) avrebbe occupato il 100% di area agricola di pregio ed esondabile, bene ha fatto la Regione a scegliere Cambiano».
Il presidente del Consiglio regionale va anche a rasserenare sulle scadenze previste: «Finora i tempi sono stati rispettati, senza ritardi: è stato individuato il posto, si è proceduto con l’affidamento della progettazione, che è partita, e sono stati creati i rendering del progetto -dichiara- Questo fa ben sperare per il futuro, anche se per un progetto così imponente il ritardo per qualche contrattempo è sempre possibile».
Nicco ricorda anche gli accordi presi per migliorare la viabilità di accesso al nuovo ospedale unico: «L’accessibilità da Moncalieri è decisamente comoda, mentre si dovrà migliorare sia quella proveniente dal Chierese, con il potenziamento della provinciale 122, sia quella dal Carignanese e dal Carmagnolese con la realizzazione della circonvallazione Villastellone–Santena, con sbocco in prossimità del nuovo ospedale -conclude- Interventi e opere che non devono vedere l’impegno della sola Regione Piemonte, ma anche quello determinante della Città Metropolitana che, quanto prima, dovrà inserirli nelle progettazioni in definizione: confido che ci sia totale collaborazione in tal senso e che cessino le polemiche».