Il consigliere regionale Davide Nicco (FdI) commenta la perizia sul futuro ospedale unico: “conferma che l’area individuata è esondabile”.

“Ora c’è anche la perizia del Politecnico a certificare quello che in realtà tutti sapevano, ovvero che l’area di Moncalieri ipotizzata per costruire l’ospedale unico è rischio di esondazione, e soprattutto lo sono le sue strade di accesso“: così il consigliere regionale Davide Nicco (FdI), ex sindaco di Villastellone, commenta i risultati dello studio commissionato dalla Regione.
“In una area verde a rischio esondazione come questa, si può tranquillamente continuare a coltivare il mais, ma sicuramente non è possibile costruirvi un ospedale, se non accollandosi il rischio di alluvioni alla struttura, di alluvioni e impercorribilità delle strade di accesso e, soprattutto, spendendo molti più soldi pubblici per tentare mitigare i rischi idrogeologici, che continuerebbero comunque ad essere sempre ben presenti“, scrive Nicco su Facebook.
Il consigliere regionale rilancia quindi l’ipotesi di individuare un’alternativa al sito moncalierese, già richiesta a gran voce da anni, soprattutto dai Comuni dell’area di Carmagnola: “E’ evidente che un Ente pubblico non può correre questi rischi (troppo spesso in passato è stato fatto e i risultati purtroppo si vedono) e quindi credo proprio che la Regione dovrà verificare con urgenza la presenza di altre zone alternative non esondabili, più sane e baricentriche su cui costruire l’ospedale unico dell’Asl TO5, come del resto deliberato dal Consiglio regionale un paio di mesi fa”.
Conclude Nicco: “Possiamo dire ora che bene ha fatto l’assessore Icardi a chiedere una perizia risolutiva sull’esondabilità della zona, in modo da non commettere l’errore di costruire un edificio pubblico in zone a rischio idrogeologico, operazione che una pubblica amministrazione e un buon assessore non possono fare, specialmente quando esistono alternative più valide“.