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Ndrangheta a Carmagnola, sentenza d’appello del Processo Carminius

La Corte d’Appello di Torino ha emesso il dispositivo di sentenza relativo al Processo “Carminius” contro la ndrangheta a Carmagnola: 16 condanne, per un totale di oltre 139 anni di reclusione. Nuovi risarcimenti danni per il Comune e per il vicesindaco Cammarata.

La Corte di Appello di Torino si è pronunciata sulla ndrangheta a Carmagnola nell’ambito del Processo Carminius [immagine di repertorio]
È stato reso noto oggi il dispositivo di sentenza contro la ndrangheta a Carmagnola da parte della prima sezione penale della Corte di Appello di Torino, nell’ambito del cosiddetto “Processo Carminius”.

Sono stati condannati 16 imputati, tra cui l’ex politico Roberto Rosso, per un totale di oltre 139 anni di reclusione complessivamente inflitti, oltre a ulteriori risarcimenti danni alle parti civili rispetto a quanto deciso in primo grado.

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Questo il dettaglio delle singole condanne inflitte dal Tribunale:

Assolto “per non aver commesso il fatto” Antonino Pilutzu, con revoca delle statuizioni civili nei confronti dello stesso.

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Inoltre Antonino Buono e Nicola De Fina, che in primo grado erano stati assolti, sono tenuti al risarcimento danni nei confronti delle parti civili -Regione Piemonte, Comune di Carmagnola e Libera– anche per quanto riguarda il precedente processo.

Buono dovrà anche pagare un risarcimento danni all’attuale vicesindaco di Carmagnola, Alessandro Cammarata per ora quantificato in 5.000 euro (salvo ulteriore decisione del tribunale civile), oltre a 11 mila euro di spese legali relative ai due gradi di giudizio.

L’ex onorevole Roberto Rosso, invece, è tenuto a pagare 2.800 euro al suo ex partito, Fratelli d’Italia, a risarcimento delle spese processuali di questo grado di giudizio.

La sentenza completa verrà depositata entro novanta giorni.

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