I parroci di Carmagnola hanno inviato ai fedeli alcune indicazioni per la ripresa delle celebrazioni delle messe in chiesa.
I parroci di Carmagnola hanno inviato ai fedeli alcune indicazioni per la ripresa delle celebrazioni delle messe in chiesa.
A partire da oggi, lunedì 18 maggio, è infatti possibile riprendere a celebrare comunitariamente l’Eucaristia, pur nelle limitazioni che ancora richiede questa fase post-emergenza Coronavirus.
“Non siamo nella normalità, per cui riprende tutto come prima -sottolineano i parroci- Siamo ancora in una situazione critica e quindi per ora c’è solo la possibilità di partecipare alla santa messa“.
A partire dalle disposizioni del vescovo Nosiglia, i parroci di Carmagnola hanno definito alcune linee comuni, pur salvaguardando le specifico di ogni parrocchia.
- Consentita solo la partecipazione alla liturgia eucaristica: non si potranno quindi fare preghiere comunitarie in chiesa (Rosario, Adorazione, Via Crucis, eccetera) ma solo in modo personale.
- I funerali continueranno ad essere celebrati al cimitero senza il rosario funebre: “è troppo alto il rischio di assembramento dentro e fuori la chiesa, non gestibile”, sottolineano i sacerdoti.
- Nessuna celebrazione o preghiera all’aperto, incluse le processioni (Mariana o del Corpus Domini) al di fuori delle sante messe fissate di orario.
Per quanto riguarda, nello specifico, la Parrocchia Collegiata, queste le nuove disposizioni.
Le messe feriali si celebrano alle ore 8:30 e 18; restano sospese quella delle 9:15 del mercoledì e quella delle 18 in Confraternita.
Gli orari delle messe festive sono invece i seguenti: 8:30, 11:15 e 18 in chiesa; alle 10 nel campo dell’oratorio. E’ infatti richiesto che passi almeno un’ora e mezza tra una celebrazione e l’altra. Continuerà, per il momento, la trasmissione della messa delle ore 11:15 in streaming e sulla radio parrocchiale.
Riprende anche l’orario “ridotto” dell’ufficio parrocchiale, con le dovute precauzioni e sicurezza.
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L’arciprete della Collegiata, don Dante Ginestrone, ha inoltre fornito ulteriori indicazioni in merito alla celebrazione delle messe in questa fase:
- In chiesa possono entrare al massimo 200 persone.
- Si entra solo dal portone centrale e si esce solo dalle due porte laterali. L’ingresso della sagrestia è chiuso.
- Sono presenti dei volontari (Portatori e Giav) che vigilano anche sul numero massimo di persone consentite e i vari spostamenti in chiesa.
- Vige l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza di 1 metro (laterale e frontale) e di un 1,5 metri per gli spostamenti (ingresso, uscita, per la comunione).
- I fedeli che accedono alla chiesa sono obbligati a indossare mascherine ed a igienizzare le mani. Non sono obbligatori i guanti.
- Non è consentito l’accesso a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti.
- Non è consentito l’accesso ai fedeli con sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore a 37,5 gradi.
- Si può prendere posto solo dove è indicato con l’adesivo verde. I gruppi famigliari (coppie di sposi, genitori con figli, anziani con badanti) possono stare nello stesso banco, ma distanziati.
- Non è previsto lo scambio della Pace; la comunione si prenderà solo sulla mano. Il sacerdote dice “Il corpo di Cristo”, e tutta l’assemblea risponde “Amen”, così da poter distribuire silenziosamente l’Eucaristia, indossando la mascherina.
- Nessun libretto dei canti, foglietti o altro in chiesa. E’ sospeso il servizio dei ministranti. Solo la presenza di un organista, ma non del Coro.
- Durante la celebrazione non si passa per la raccolta delle offerte; è possibile depositarle nelle varie cassette/cestini presenti in chiesa.
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La chiesa sarà igienizzata regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica e il ricambio dell’aria.
Commenta l’arciprete don Dante: “Occorre che queste norme siano accolte e messe in pratica da ogni membro della comunità, sottolineandone non solo l’opportunità ma la necessità, così da assicurare quel grado di sicurezza che dà tranquillità e sollecita ciascun presente ad assumersi quelle responsabilità che permettono una serena celebrazione a vantaggio di tutti“.