I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Disabato e Martinetti, chiedono alla Regione di anticipare la sostituzione dei treni sulla linea SFM4 (Alba-Carmagnola-Torino-Ciriè) introducendo convogli moderni e idonei anche per i disabili.
Dopo un confronto in Consiglio regionale del Piemonte con la Giunta Cirio, i consiglieri del Movimento 5 Stelle tornano alla carica per chiedere l’utilizzo di treni moderni e adatti ai disabili sulla linea 4 del Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM4) che collega Alba, Carmagnola, Torino e Ciriè.
«In seguito a una nostra interrogazione è emerso che ci vorrà ancora un anno per vedere operativi i nuovi convogli –dichiarano la capogruppo M5S Sarah Disabato e il consigliere Ivano Martinetti- Solo a Gennaio 2025, nella migliore delle ipotesi, saranno infatti sospesi gli attuali e inadeguati treni TAF e sostituiti con i moderni convogli Rock».
Per gli esponenti pentastellati in Regione si tratta di “una situazione inaccettabile”: «È doveroso un intervento della Giunta regionale mirato a ridurre i tempi per l’introduzione di convogli adatti a offrire un servizio migliore e adeguato alle necessità e alle richieste dell’utenza».
Spiegano Disabato e Martinetti: «Gli attuali convogli TAF infatti risentono di svariate carenze progettuali, proprie di veicoli pensati negli anni Novanta -dettagliano- Sono presenti infatti solo alcune pedane manuali e automatiche per l’accesso ai passeggeri con difficoltà motorie, che determinano tempi lunghi e notevoli difficoltà per l’accesso. Inoltre sono sprovvisti di prese di corrente, spazi adeguati per bici o monopattini, le sedute spesso risultano degradate, con sistema di condizionamento vetusto e insufficiente».
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Gli esponenti del M5S denunciano anche ritardi sulla tratta, corse soppresse e sporcizia nei convogli. «Continueremo a tenere alta l’attenzione sulla qualità del servizio sulla SFM4, raccogliendo le legittime lamentele degli utenti che già devono fare fronte ai rincari dei biglietti», concludono.
E il tutto senza considerare la condizione di degrado in cui versano alcune stazioni -tra cui quella di Carmagnola– e i disagi che gli stessi utenti disabili devono patire anche per raggiungere i treni, vista la presenza di numerose barriere architettoniche.
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