Presentata l’edizione 2021 di “Ecosistema Scuola”, l’indagine di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica e dei servizi per le scuole.
“Non ripariamo soltanto le scuole, ma rendiamole protagoniste della transizione ecologica, superando gli ostacoli che fanno permanere emergenze strutturali e divari territoriali”: così Legambiente rilancia sul tema scolastico, in occasione della pubblicazione dell’indagine Ecosistema Scuola.
“In sette anni, dal 2014 al 2020, meno della metà dei progetti finanziati per l’edilizia scolastica è stato concluso -dichiarano dall’Associazione ambientalista- Numeri che testimoniano le difficoltà incontrate dagli enti locali: per un importo totale stanziato di 3,3 miliardi di euro, l’importo finanziato dei progetti avviati di 1,4 miliardi“.
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Legambiente ha presentato Ecosistema Scuola 2021 nel momento in cui si sta ripensando l’Italia e pianificando gli investimenti delle risorse del Recovery Plan, di cui l’ultima versione prevede per l’edilizia scolastica 6,8 miliardi di euro.
“Risorse importanti che rischiano, tuttavia, di non portare ai risultati auspicati, e necessari, se non verranno affrontate alcune criticità, ormai croniche. La pandemia ha portato, infatti, spazi e servizi scolastici al centro della cronaca dell’ultimo anno, mettendo in luce quanto questo aspetto infrastrutturale del Paese, strategico, sia in sofferenza“.
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Sul territorio piemontese sono stati indagati 488 edifici scolastici. Nessuno di questi è collocato in zona sismica 1 o 2, a differenza della media nazionale (rispettivamente 8% e 32%). Tuttavia il 90,6% è sprovvisto della verifica di vulnerabilità sismica, contro il 61,1% nazionale, obbligatoria per tutti gli edifici scolastici indipendentemente dalla zona sismica nella quale sono situati.
Solamente lo 0,4% degli edifici scolastici è costruito sulla base di criteri di bioedilizia, in accordo con il trend nazionale (1%), a testimoniare la necessità di incrementare gli incentivi per un corretto efficientamento energetico.
Solo l’8% utilizza fonti di energia rinnovabile ed il 15,6% è dotato di certificazione energetica. Tuttavia si riscontra il dato positivo del 35% di edifici soggetti a tali interventi negli ultimi 5 anni (a differenza del 15% nazionale).
Per quanto riguarda le certificazioni, fatta eccezione per la prevenzione incendi (39,2%) gli istituti piemontesi mostrano un trend migliore di quello nazionale per superamento delle barriere architettoniche (98,3%), collaudo statico (62,9%) e certificato di agibilità (73,8%).
Ancora troppe le scuole che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria (56% contro la media nazionale del 29%), nonostante negli ultimi 5 anni il 60% degli edifici sia stato sottoposto a tali interventi.
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Trend positivo e superiore alla media nazionale per quanto riguarda i servizi e le buone pratiche adottate dalle scuole. Alta la presenza di aree verdi e/o giardini (96,6%), aree di sosta per auto (60,4%) ed attraversamenti pedonali (87,9%). Buoni i risultati anche per i servizi di pre e post scuola (66,7%), i progetti educativi (62,5%) e le iniziative per gli under 14 (66,7%).
Sicuramente da migliorare la sicurezza stradale: solo il 2% degli edifici piemontesi offre servizi di pedibus o percorsi sicuri casa-scuola, il 7,4% presenta piste ciclabili limitrofe all’edificio, il 2,6% è posto all’interno di isole pedonali, il 4,5% in zona ZTL e il 5,2% in zona 30.
Nonostante solamente il 17,3% degli istituti scolastici offra il servizio mensa, contro il 56% nazionale, particolarmente elevata è l’attenzione alla qualità dei prodotti serviti. Il 91,5% delle mense serve prodotti biologici, l’85,7% privilegia prodotti a km 0, mentre la totalità del campione indagato prevede menù alternativi per motivazioni culturali e religiosi.
Il 71,4% degli istituti prevede il recupero degli alimenti non somministrati a favore di organizzazioni no profit. Da rilevare anche la percentuale di scuole che permette la possibilità di portare il pranzo da casa, 34% contro il 9,8% nazionale. Molto al di sotto della media nazionale il trend legato alla raccolta differenziata.
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Infine si sottolinea una sensibilità molto forte rispetto al rischio ambientale. La totalità degli edifici scolastici piemontesi è stata monitorata per la presenza di amianto, accertata solamente nel 14,4% dei casi. Il 75% degli edifici è stato monitorato per la presenza di radon, assente in tutti i casi.
“Il mondo scolastico piemontese si è mostrato virtuoso per quanto riguarda l’attenzione al rischio ambientale, ai servizi extrascolastici e alle buone pratiche di sostenibilità -dichiara Federica Sisti, membro della commissione di Legambiente Scuola e Formazione– Gli istituti hanno investito molto sulla scelta di prodotti di qualità e la riduzione degli sprechi alimentari nelle mense, sui servizi di pre e post scuola, sulla presenza di aree verdi e limitatori del traffico in prossimità e all’interno degli istituti. Tuttavia dobbiamo mantenere alta la guardia e richiedere alle istituzioni maggiori e migliori investimenti sulla manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza degli edifici scolastici, così come sull’efficientamento energetico. Nonostante i numerosi interventi svolti negli ultimi 5 anni, sono ancora troppe e molto al di sopra della media nazionale le scuole che necessitano di tali interventi”.
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