Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta ha premiato gli Enti virtuosi nella gestione dei rifiuti: il Chierese è il miglior Consorzio, Poirino, Santena e Cambiano vincono il premio come Comuni “rifiuti free”.
Si è svolta la settima edizione dell’Ecoforum per l’economia circolare, promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, nel corso della quale sono stati premiati i Comuni e i Consorzi risultati virtuosi nella gestione dei rifiuti urbani.
Per quanto riguarda l’area carmagnolese, il Consorzio Chierese per i Servizi (CCS) è uno dei due -insieme al CMN di Novara- ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento “rifiuti free”, risultando il migliore di tutto il Piemonte sia a livello di produzione pro capite (447 kg/abitante/anno) sia per le quantità di residuo secco (77,2 kg/abitante/anno), con una percentuale di raccolta differenziata dell’82,7%.
Per il COABSER – Consorzio Albese Braidese Servizi Rifiuti arriva il premio come “Consorzio Riciclone”, grazie al 79,1% di raccolta differenziata ma con una produzione pro capite ancora troppo alta; fuori classifica, invece, lo CSEA (67,9%) e il COVAR 14 (66,2%), che servono rispettivamente l’area del Racconigese-Saviglianese-Saluzzese e quella sud-ovest di Torino.
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Gli ottimi risultati del CCS si ribaltano anche a livello di singoli Comuni, con Chieri, Santena e Poirino che entrano nel ristretto novero dei centri abitati “rifiuti free” con oltre 10 mila abitanti, soltanto cinque in tutto il Piemonte (gli altri sono Bra e Cossato, nel Biellese). Brilla anche Cambiano tra i Comuni più piccoli.
Carmagnola si deve “accontentare” di essere ancora una volta Comune Riciclone, con l’82,6% di raccolta differenziata, il migliore tra i Comuni maggiori di tutta la Provincia di Torino dopo i già citati Chieri e Santena.
Nella graduatoria dei “ricicloni” entrano pure Piobesi, Villastellone, Castagnole Piemonte, Osasio, Carignano, Virle, Lombriasco, Pancalieri, Vinovo e La Loggia nel Torinese; Racconigi, Moretta e Caramagna in Provincia di Cuneo.
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«La costante crescita del numero di Comuni Rifiuti Free è una nota positiva che ci rallegra –dichiara Sergio Capelli, direttore di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta– Resta, tuttavia, molto da fare: i Comuni sopra i 10.000 abitanti che sono riusciti a conquistare il premio sono solo cinque, di più rispetto all’anno passato ma non ancora sufficienti. Dobbiamo accelerare decisamente per centrare gli obiettivi, pur timidi, del Piano Regionale e soprattutto quelli previsti dalla normativa europea. Il tema della qualità della raccolta diventa, in quest’ottica, centrale e imprescindibile e deve affiancare quello della percentuale di raccolta differenziata, per arrivare ad individuare con esattezza il tasso di riciclo effettivo».
Anche l’analisi generale, fatta dalla neo-presidente di Legambiente Piemonte Alice De Marco, evidenzia una situazione in chiaroscuoro a livello regionale, con una preoccupante stasi negli ultimi mesi: «Dopo i passi avanti degli ultimi anni, nel 2022 ci si è fermati. Questo è un dato che ci preoccupa, se associato al fatto che in Regione ci sono al momento idee di ampliare la capacità di smaltimento tramite termovalorizzazione, con nuovi impianti pubblici e privati. Impianti a cui siamo da sempre contrari e a cui continueremo ad opporci, veri e propri totem allo spreco di materia in grado di ingessare per decenni l’intero sistema di gestione rifiuti regionale».
E rilancia: «Le parole chiave da perseguire sono prevenzione, riduzione, riuso, riciclo, tariffa puntuale, qualità della raccolta, preparazione per il riutilizzo, materie prime seconde, ecodesign, ricerca e innovazione. L’economia circolare è, e deve esserlo ancora di più uno, dei pilastri della transizione ecologica ed energetica del nostro territorio, centrale per contrastare la crisi climatica».
Il carmagnolese Giorgio Prino vice-presidente regionale di Legambiente