Anche quest’anno il Comune di Carmagnola ha presentato domanda alla Città metropolitana per tenere aperte alcune scuole dell’infanzia e primarie nelle frazioni, anche se non raggiungono il numero minimo di bambini previsto per legge.
«La presenza delle scuole è fondamentale per le nostre frazioni, in particolare quelle più lontane dal centro»: questa la motivazione che ha spinto il Comune di Carmagnola a presentare alla Città metropolitana una richiesta formale di deroga già per il prossimo anno scolastico 2025-2026.
Si tratta di un procedimento che viene replicato da alcuni anni -finora sempre con successo- da quando il numero minimo di bambini indicato a livello provinciale per tenere aperti i plessi è diventato più alto degli effettivi alunni presenti in alcune scuole dell’infanzia e primarie.
«Riteniamo che ci siano le condizioni per chiedere una deroga, considerata anche la distanza di queste frazioni dal centro, spesso superiore ai sei chilometri e con tempi di percorrenza di almeno 15-20 minuti che sarebbero necessari per portare i figli a scuola in Carmagnola centro», spiega il vicesindaco Alessandro Cammarata, assessore all’Istruzione.
«Occorre inoltre considerare che ad oggi le scuole cittadine già hanno grosse difficoltà ad accogliere la sola popolazione in età scolastica residente nel centro -aggiunge- Vi sarebbe pertanto l’oggettiva impossibilità di incrementare ulteriormente il bacino di utenza, nel caso di eventuale soppressione delle scuole nelle frazioni».