Il Comune di Carmagnola ha chiesto alla Soprintendenza di rimuovere un vincolo su un fabbricato in fase di demolizione: permetterebbe di allargare ancora la futura piazza della chiesa in borgo San Bernardo.
![piazza San Bernardo](https://www.ilcarmagnolese.it/wp-content/uploads/2024/05/piazza-chiesa-san-bernardo-carmagnola-ph-piero-rasero-ilcarmagnolese.jpeg)
«I lavori per il nuovo sagrato della chiesa in borgo San Bernardo sono fermi perché siamo in attesa di una decisione della Soprintendenza per i Beni architettonici, che potrebbe permetterci di realizzare una piazza ancora più grande rispetto a quella oggi in progetto».
Così l’assessore all’urbanistica, Massimiliano Pampaloni, ha risposto in Consiglio comunale a un’interpellanza sul tema presentata dai consiglieri di PD e Carmagnola Civica, in cui si chiedevano spiegazioni in merito all’intervento di demolizione avviato nei mesi scorsi e poi interrotto a metà.
«Al momento, su una parte dell’edificio che si stava abbattendo, c’è un vincolo di interesse culturale, legato al semplice fatto che esso era stato costruito da più di 50 anni -dettaglia Pampaloni- In verità si tratta di un fabbricato in pessime condizioni e di nessun valore architettonico o storico».
La speranza (esplicita) del Comune di Carmagnola è che il Segretariato di Roma accetti la rimozione, per poter così abbattere tutta la struttura: il progetto attuale, infatti, ne preservava apposta una parte, proprio per rispettare il vincolo.
«In questo modo potremmo avere altri 20 metri a disposizione per allargare ulteriormente la piazza, rendendola ancora più utile per i residenti», ragiona l’assessore.
La domanda alla Soprintendenza è stata presentata a febbraio e, al momento, il Comune non può fare previsioni sui tempi di risposta. «Già è positivo che abbiano accettato di rivedere la pratica -confida Pampaloni- Speriamo che prendano atto che non c’è nulla di storico e che quel fabbricato è fatiscente».
In risposta alle ulteriori domande presenti nell’interpellanza del centrosinistra, invece, l’assessore ha dichiarato che il cantiere, benché fermo, risulta «sufficientemente in sicurezza» e ha respinto la proposta di creare un “involucro” per migliorarne l’impatto estetico: «sarebbe bello ma costerebbe migliaia di euro: non è certo una priorità».
Nel dibattito in aula è intervenuta anche il sindaco Ivana Gaveglio: «Se dovesse arrivare parere favorevole alla demolizione sarà necessaria una variante al progetto, per cui nel caso i tempi di realizzazione dell’intervento si potrebbero allungare -ha rimarcato- Ci sarebbe anche un incremento di spesa per il Comune, ma nel caso siamo pronti ad affrontarlo, con l’obiettivo di avere una piazza più grande».
Non è neppure da escludere che i soldi aggiuntivi possano invece arrivare dalla Regione: «il progetto del nuovo sagrato era stato candidato a un bando e ritenuto idoneo, ma non finanziabile per mancanza di risorse -ha concluso Gaveglio- Ora però la graduatoria sta scorrendo e potrebbero sbloccarsi dei fondi. Lo sapremo a luglio».