La Croce Rossa dona i Diari della Gentilezza ai bambini di Sommariva

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La Croce Rossa ha donato i Diari della Gentilezza a cinquanta bambini della Primaria di Sommariva Bosco per diffondere tra i più giovani i sentimenti del rispetto e l’accettazione. 

I bambini della scuola Primaria di Sommariva Bosco

In occasione della “Giornata mondiale della gentilezza”, la Croce Rossa ha donato a diverse scuole d’Italia i Diari della Gentilezza: l’iniziativa ha coinvolto anche cinquanta bambini della Primaria di Sommariva Bosco (parte dell’Istituto Comprensivo “Arpino”).

I diari sono stati donati ai bambini tra i 6 e i 10 anni per rendere la gentilezza una buona abitudine tra i più giovani, ma anche tra gli adulti che accompagnano i figli nel loro percorso di crescita.

«È proprio questa, la gentilezza, il valore su cui si deve fondare tutta la nostra azione educativadice la professoressa Anna Giordana, Dirigente dell’IC “Arpino”- Il rispetto e l’accettazione dell’altro sono competenze fondamentali per l’evolversi della società e credo che un migliore clima relazionale avrà conseguenze positive anche sui risultati dell’apprendimento».

Il Diario offre ogni mese una storia edificante e un progetto da compiere, anche su temi di cittadinanza attiva quali la sostenibilità, l’educazione ambientale e digitale. 

Giacomo Simone Groppo, Presidente del Comitato della Croce Rossa Italiana di Sommariva, spiega: «Durante i miei corsi di formazione per i nuovi volontari, insisto molto sulla gentilezza, sia come atteggiamento da tenere tra “colleghi” sia come approccio nei confronti dei pazienti e delle persone in difficoltà che aiutiamo ogni giorno: essere gentili significa essere attenti alle loro sofferenze attivando, di fatto, un primo supporto psicologico fondamentale per sostenerli. I bambini che capiscono l’importanza di un “per favore”, di un “hai bisogno?” diventeranno adulti solidali, capaci di creare corretti rapporti relazionali e affettivi». 

Per Antonella Garza, insegnante e referente della Scuola Primaria di Sommariva, «c’è bisogno di gentilezza e comprensione a partire dalla nostra quotidianità: si comincia dai più piccoli e molte volte da loro si impara». 

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