Il cardinale Repole, arcivescovo di Torino, ha indicato le 12 chiese giubilari della sua Diocesi: tra queste c’è anche la Collegiata Ss. Pietro e Paolo di Carmagnola.

Si tratta di «spazi di accoglienza in cui generare speranza» che si affiancano alle Porte Sante e alle chiese giubilari in Roma; luoghi per sacri pellegrinaggi e pie visite in circoscrizioni ecclesiastiche diverse da Roma e dalla Terra Santa.
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Secondo le norme della Penitenzieria Apostolica qui è possibile acquisire l’indulgenza giubilare, concessa anche a chi non può partecipare a celebrazioni solenni, pellegrinaggi o pie visite per gravi motivi (come anziani, infermi o reclusi).
Nel decreto arcivescovile si legge che tale indulgenza si può ottenere anche «con le opere di misericordia e penitenza indicate dalle Norme: la partecipazione a Missioni popolari, esercizi spirituali o incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica; le opere di misericordia corporali e spirituali; la visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili); le opere di penitenza (in particolare al venerdì); le opere di carattere religioso o sociale».
Oltre alla Collegiata di Carmagnola, dedicata ai santi Pietro e Paolo, sono state indicati come chiese giubilari della Diocesi di Torino altri undici edifici di culto, di cui sei nel capoluogo e cinque in Provincia, compresi il santuario della Madonna dei Fiori di Bra e la parrocchia Santa Maria della Scala di Chieri. Qui l’elenco completo.
Una nota diocesana informa inoltre che «altri eventuali luoghi sacri per i pellegrinaggi e le pie visite potranno essere designati per alcuni periodi specifici lungo il tempo dell’Anno Santo così da rispondere meglio alle necessità dei fedeli».