Il Carmagnolese ha intervistato la castagnolese Micol Olocco, impegnata in un dottorato di ricerca al CERN di Ginevra.
La castagnolese Micol Olocco, impegnata, attraverso l’Università di Dortmund, nel Dottorato di Ricerca in Fisica Nucleare e Subnucleare all’interno del CERN di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, ha raccontato a Il Carmagnolese il suo lavoro e il suo percorso universitario.
“Mi sono laureata all’Università di Torino in fisica nucleare e poco dopo ho cominciato a lavorare per un’azienda di consulenza informatica, ma mi mancava la ricerca –racconta la dottoressa Olocco– Ero già stata al CERN durante il mio percorso universitario, per completare la mia tesi di laurea triennale, e mi ero trovata molto bene, perciò ho fatto di tutto per tornarci”.
Continua Olocco: “Ho lasciato quindi il mio lavoro a tempo indeterminato per seguire la strada della ricerca. Dopo un internship di tre mesi a Ginevra ho iniziato il mio percorso di dottorato all’Università di Dortmund, che svolgo però principalmente al CERN”.
La giovane castagnolese al momento sta anche concludendo un percorso di training per diventare guida specializzata all’interno del Science Gateway del CERN, uno spazio dedicato alla divulgazione scientifica, che ha l’obiettivo di avvicinare i visitatori al mondo della scienza, con mostre multimediali, tour interattivi e laboratori.
“Al momento sono impiegata in uno dei 4 esperimenti più grossi che vengono portati avanti al CERN, sia per il numero di persone impegnate sia a livello di grandezza fisica. In particolare lavoro col trigger, un sistema che ha il compito di decidere quali eventi avvenuti all’interno di un rilevatore di particelle registrare e quali non prendere in considerazione. La mole di dati raccolti dal CERN è infatti immensa, più grande di quella di Google, e non tutti possono essere conservati”, fa sapere la dottoressa.
Di fronte alla richiesta di consigli per coloro che vogliono intraprendere una strada simile alla sua Olocco spiega: “Consiglio a tutti di essere testardi e crederci. Quando ho fatto domanda per il dottorato la prima volta, sono stata rifiutata, così ho chiesto io di poter fare il tirocinio a Ginevra e, dopo quell’esperienza, sono stata più pronta per intraprendere questo nuovo percorso”.