“Distinguere un sorriso da un velo”: la trama
“Distinguere un sorriso da un velo” racconta la storia di Lavinia, una trentenne che ha le idee molto chiare su quello che vuole, tende a fare mille progetti per il futuro e ama programmare minuziosamente la sua vita.
In fondo da adolescente non ha avuto difficoltà particolari a scuola, piuttosto che con gli amici o con la famiglia. Fino alla laurea in farmacia si può dire che ha realizzato i suoi sogni senza troppa fatica e proprio come li aveva immaginati.
Crescendo, però, scopre che non funziona proprio così e capisce che quando inizia a relazionarsi più profondamente con altre persone, è più difficile ottenere ciò che si vuole perché bisogna scendere a compromessi, si devono fare discussioni e infine ci sono aspetti della vita di ognuno di noi che accadono senza una spiegazione, ma soprattutto impara che alcune cose non si possono controllare totalmente.
Tra le tante cose incontrollabili che la vita ci può mettere di fronte ci sono i problemi di salute, ai quali peraltro Lavinia è in un certo senso abituata a sentire e a vedere direttamente in farmacia ogni giorno, ma ben diverso è quando la malattia colpisce qualcuno della propria famiglia o un nostro caro amico.
Ovviamente questa scoperta manda in crisi Lavinia, che dovrà imparare ad affrontare diversamente i problemi e soprattutto dovrà cambiare totalmente la sua visione della vita. Per fortuna è circondata da molte persone che le vogliono bene, le danno consigli, la sostengono e questo la aiuta a trovare sempre una soluzione, anche quando non sembra ci sia.
Lavinia ha molti punti di riferimento ed essendo una grande ascoltatrice fa tesoro dei consigli che le vengono dati, soprattutto quelli dalla nonna Gianna, ormai novantenne, alla quale la protagonista è molto affezionata.
Nel corso dei vari capitoli si possono trovare delle vere e proprie lezioni che l’anziana tramanda alla nipote e non sono altro che suggerimenti per vivere serenamente con se stessi e con gli altri e questi semplicemente derivano dall’esperienza vissuta dalla nonna e dalla sua saggezza.
Un altro aiuto fondamentale per Lavinia è il lavoro, che ama moltissimo, e l’ambiente della farmacia rappresenta per lei il rifugio sicuro ogni volta che si senta sopraffatta dai problemi. Infine un aspetto importante per il suo benessere mentale è la musica, che rappresenta per lei una fonte di conforto, anche se non sempre riesce ad esserle pienamente d’aiuto.
«La musica è un tema centrale del romanzo e infatti ogni capitolo è introdotto da alcuni versi di una canzone che anticipa l’argomento del capitolo stesso -spiega l’autrice- Lo stesso titolo è la traduzione di un verso di una famosissima canzone dei Pink Floyd».
Il romanzo è scritto in prima persona, come fosse una sorta di diario personale di Lavinia, che racconta la sua storia dal suo punto di vista e si svolge in un periodo di due anni.
In questo tempo la protagonista cresce molto, acquista maturità, empatia, impara a non soffermarsi all’apparenza delle cose e delle persone, ma cerca di capire le vere motivazioni che spingono qualcuno a comportarsi in un determinato modo e soprattutto si rende conto che di fronte alle situazioni gravi, quello che conta davvero è la presenza delle persone e l’amore.
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