Intervista a Ivan Albano, amministratore delegato di Italian Cricket Farm, una delle prime aziende italiane specializzate nell’allevamento di insetti, fondata dal Molino Chiavazza di Casalgrasso e dal Caseificio Pezzana.
A Scalenghe, nel 2017, è nata l’Italian Cricket Farm, una delle prime aziende italiane specializzata nell’allevamento di insetti di vario genere, in particolare grilli, che possono essere utilizzati per nutrire animali domestici, da allevamento e in futuro anche esseri umani.
L’Italian Cricket Farm è stata fondata da due eccellenze del panorama piemontese: la Molino Chiavazza, storica istituzione nella produzione di farine di grano tenero, con sede a Casalgrasso, e il Caseificio Pezzana, che produce formaggi freschi dal 1946.
“É stata la stessa Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, a dichiarare che è necessario trovare un modo alternativo di produrre proteine entro il 2035, altrimenti le conseguenze per il pianeta saranno gravi; ad oggi l’unico modo per farlo in modo sicuro sono gli insetti –spiega Ivan Albano, amministratore delegato di Italian Cricket Farm- Al momento all’interno del nostro allevamento produciamo in proteine l’equivalente di una stalla che macella una mucca ogni quattro giorni, con un impatto ambientale decisamente inferiore“.
I grilli infatti, date le loro dimensioni ridotte, necessitano dello 0,5% di acqua rispetto a un bovino, per produrre lo stesso quantitativo di proteine, e danno vita all’1% di gas serra.
L’idea dello stabilimento è quella di ridistribuire i guadagni sul territorio: “Abbiamo già una rete di accrescitori tra i contadini della zona che, in un processo simile a quello della soccida, collaborano con noi nell’allevamento degli insetti –continua Albano- I grilli vengono tenuti all’interno di container con un sistema di filtraggio dell’aria in uscita e in entrata e quindi non abbiamo problemi per quanto riguarda il maltempo o i cambiamenti climatici“.
Nonostante in Italia l’idea di mangiare un insetto sia considerata ancora strana, se non addirittura disgustosa, nel mondo ci sono più di due miliardi di persone che già si nutrono di insetti.
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“Cerchiamo in tutti i modi di rendere il nostro business a basso impatto ambientale: i container all’interno dei quali vengono allevati i grilli sono usati, avevano prima un’altra destinazione d’uso e sono stati riconvertiti –precisa l’amministratore delegato- Per abbattere gli insetti con il minimo di sofferenza per gli animali simuliamo l’arrivo dell’inverno all’interno dei container, in modo che decedano come in natura“.
L’Italian Cricket Farm sta anche collaborando con il Politecnico di Torino, dando vita al progetto “Grilli nello spazio“, che ha l’obiettivo di capire se un allevamento di insetti sia una possibile fonte alimentare (proteica) per le future missioni spaziali. I grilli infatti possono essere trasportati vivi, consumando una quantità molto limitata di risorse.
“Sappiamo che, ad oggi, gli insetti suscitano disgusto ed evocano, a torto, mancanza di igiene nella maggior parte degli occidentali, ma sono una fonte di proteine sicura e, vinto l’impatto psicologico, hanno anche un buon sapore –conclude Albano- Per alimentare i nostri grilli usiamo solo materie prime biologiche e non vengono utilizzati pesticidi“.