Italia Viva del Carmagnolese e del Chierese interviene sulla questione del mancato rientro a scuola in presenza, con il passaggio del Piemonte in zona arancione, per le classi seconde e terze medie.
Italia Viva del Carmagnolese e del Chierese interviene sulla questione del mancato rientro a scuola in presenza, con il passaggio del Piemonte in zona arancione, delle classi seconde e terze medie. Questo il comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi:
Oggi la curva epidemica sta calando. Nei nostri territori come nel resto d’Italia. È opinione comune che, nonostante ciò, non si debba abbassare la guardia e che occorra mantenere basso il livello di contagiosità (il cosiddetto indicatore Rt).
Ci aspetteremmo quindi che le azioni per contenere il contagio siano attuate prioritariamente nei contesti in cui le occasioni sono oggettivamente superiori, come nei trasporti.
Eppure, invece di fornire un piano adeguato di organizzazione dei trasporti locali e dei servizi sanitari dedicati alla scuola, si sceglie, ancora una volta, di sorvolare sulla priorità dell’urgenza educativa per i nostri ragazzi.
Accade nel nostro Piemonte, dove ancora una volta invece di aprire le porte delle scuole, si decide di tenerle chiuse. Chiuse per molto tempo, fino a dopo le festività.
Questa è stata la scelta operata dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha rimandato tutto al 7 gennaio, bloccando il rientro di migliaia di studenti della seconda e terza media e mettendo in difficoltà molte famiglie già duramente impegnate in questi mesi.
Ancora una volta alla domanda “Scuola o non scuola?” si è risposto “Non scuola”. Insomma per l’ennesima volta la scelta è stata condizionata dalla non volontà o capacità di affrontare in modo attivo le questioni, creando in anticipo le condizioni affinché i problemi siano gestiti con l’ottica della prevenzione. Come al solito è molto più semplice chiudere le porte che governare i fenomeni.
Noi di Italia Viva le scuole le vogliamo aperte, perché il diritto allo studio viene prima di ogni altra cosa come sostengono anche diversi sindaci del Torinese.
Queste le nostre riflessioni sulla base dei dati dell’emergenza sanitaria che conosciamo e che vengono quotidianamente divulgati. A meno che qualcosa non ci sfugga e faccia considerare compatibili le code ai negozi e la ressa nelle vie del centro piuttosto che la riapertura delle scuole medie.
Una questione purtroppo senza risposta. Se la salute è una priorità allora anche l’istruzione adeguata e il benessere psicofisico dei nostri figli lo sono. Quel benessere che solo la scuola sa garantire loro.
I referenti Italia Viva del Chierese e Carmagnolese
Federica Zamboni e Pier Antonio Pasquero